Libano. Il patriarca Rai: con la crisi siriana è in pericolo la secolare convivenza
cristiano-islamica
“Svuotare il Mashrek (il Medio Oriente) della sua civiltà cristiano-islamica” e “mantenere
uno stato di guerra permanente nella regione per fini politici ed economici”: è questo
“l’obiettivo ipocrita” della guerra in Siria. E’ il duro monito rivolto dal patriarca
maronita Bechara Raï, che ha ricevuto una delegazione di rappresentanti di undici
associazioni cristiane e musulmane francesi, giunta in Libano per esprimere solidarietà
al Paese, da mesi in prima linea nell'emergenza umanitaria causata dal conflitto siriano.
Una situazione, ha sottolineato il card. Rai, che, con l’approssimarsi dell’inverno,
rischia di diventare una catastrofe umanitaria. Più di un milione e mezzo di profughi
siriani sono infatti senza un alloggio decente, senza scuole e assistenza sanitaria.
Di qui l’appello alla comunità internazionale affinché non risparmi alcuno sforzo
per aiutare queste persone. Il card. Rai, citato dal quotidiano locale “L’Orien-le-Jour,
si è quindi rivolto in particolare ai Paesi occidentali: “L’Occidente che fino a poco
tempo fa invocava l’invio di armi in Siria deve levare la sua voce e chiedere adesso
che la pace venga ristabilita”. Egli ha inoltre ribadito il fermo rifiuto della proposta
avanzata da alcuni Paesi di accogliere quote di profughi: che, ha detto, significa
volere “sradicare un popolo, distruggere una civiltà islamo-cristiana costruita in
13-14 secoli di coesistenza”. Della delegazione francese guidata dal vescovo di Troyes
mons. Marc Stenger, facevano parte, tra gli altri rappresentanti di Pax-Christi France;
della Conferenza dei religiosi e delle religiose di Francia; del Secours islamique
France (la Mezzaluna Rossa francese); del Secours catholique-Caritas France e l’Œuvre
d’Orient,. Prima di rientrare la delegazione ha lanciato, da parte sua, un appello
a tutte le organizzazioni religiose e ong francesi “ad unirsi per portare al popolo
siriano un messaggio di solidarietà e speranza”. (A cura di Lisa Zengarini)