Arabia Saudita: un milione e mezzo di musulmani al pellegrinaggio della Mecca
Un milione e mezzo di pellegrini sono da domenica scorsa alla Mecca per il pellegrinaggio
annuale (Hajj), che secondo i musulmani ogni islamico dovrebbe compiere almeno una
volta nella vita. Il loro numero è minore degli altri anni dovuto a timori di diffusione
del coronavirus e a riduzioni causate da problemi di sicurezza. Mina, che prima sembrava
una città fantasma, è ormai abitata da folle giunte da tuto il mondo islamico. Per
tutti questi giorni vivranno in 45mila tende, gli uomini vestendo lo ihram (due teli
bianchi senza cuciture), le donne tutte coperte eccetto il volto e le mani. Oggi -
riferisce l'agenzia AsiaNews - la massa dei pellegrini si è mossa verso il monte Arafat,
dove avviene la confessione dei peccati e il rifiuto del diavolo. Il caldo torrido
è smorzato qua e là da spruzzi di acqua vaporizzata lungo il cammino. Il principe
Mohammed Bin Naif, ministro degli interni. Ha dichiarato che quest'anno i pellegrini
dall'estero sono circa 1,37 milioni, il 21% in meno rispetto all'anno scorso. Egli
ha spiegato che ciò è dovuto agli imponenti lavori in corso alla Mecca e alla decisa
politica di non far entrare nessuno senza documenti. Almeno 70mila persone hanno cercato
di entrare nei luoghi sacri senza permessi e la polizia ha fermato 138mila veicoli.
Il principe ha anche sminuito il pericolo di infezioni da coronavirus, anche se quest'anno
i morti di questa malattia, simile alla Sars, ha colpito 60 persone nel mondo di cui
51 dell'Arabia saudita. La sicurezza è al massimo: vi sono 100mila soldati che garantiscono
non vi siano dimostrazioni o disturbi. Tutti i luoghi sacri sono controllati da oltre
42mila telecamere ad alta tecnologia, capaci di coprire anche distanze fino a 60 km.
Negli anni passati vi sono stati talvolta scontri fra pellegrini sciiti dall'Iran
e le forze di polizia saudita. Quest'anno, agli inizi di ottobre alcune voci davano
per certo l'invito delle autorità saudite al nuovo presidente iraniano Hassan Rouhani.
Ma il ministero degli esteri di Teheran ha negato che vi sia stato alcun invito e
ha escluso la partecipazione di Rouhani all'Hajj di quest'anno, a causa dei molti
suoi impegni. Altre personalità iraniane hanno suggerito che forse Rouhani andrà in
Arabia saudita subito dopo il pellegrinaggio. Al suo insediamento come presidente,
Rouhani aveva espresso il desiderio di iniziare un periodo di distensione con i "fratelli"
sauditi. Iran e Arabia Saudita appoggiano parti avverse nel conflitto siriano. L'Arabia
sostiene e arma i ribelli; l'Iran è uno strenuo difensore di Assad. (R.P.)