Irlanda. Appello dei vescovi al governo: il bilancio 2014 sia all’insegna della solidarietà
La solidarietà sia il valore di base per il bilancio di previsione del 2014: è quanto
chiede la Conferenza episcopale irlandese al governo locale, in vista della pubblicazione
dell’impegno di spesa pubblica per il nuovo anno, prevista per domani. In una nota
ufficiale, i presuli uniscono la loro voce all’appello lanciato da altri gruppi impegnati
nel campo sociale. In totale, i firmatari di tale appello sono sette: il Consiglio
Giustizia e pace e il Consiglio Ricerca e sviluppo della Conferenza episcopale irlandese;
Crosscare, ovvero l’agenzia caritativa dell’arcidiocesi di Dublino; il Centro dei
gesuiti per la fede e la giustizia; la Società di San Vincenzo de’ Paoli; Trócaire,
ossia l’organismo caritativo irlandese; l’Agenzia per lo sviluppo dei vescovi locali
e la Società vincenziana per la giustizia sociale. Nell’appello congiunto si chiede,
quindi, al governo di “porre fine alla devastante e demoralizzante politica di austerità
che ha caratterizzato i bilanci annuali degli ultimi tempi”. Al contempo, i firmatari
della nota ribadiscono “la schiacciante necessità di dare speranza a coloro che stanno
lottando per mantenere un tenore di vita accettabile”, come ad esempio “le famiglie”.
Di qui, tre suggerimenti: “Riconoscere ed affrontare l’impatto dell’inflazione e delle
nuove tasse su coloro che dipendono dai sussidi sociali o che hanno un salario al
minimo sindacale; proteggere e sostenere le famiglie mantenendo gli assegni familiari
ed individuando aiuti mirati per i nuclei a basso reddito”; infine, “tornare al livello
dello 0,5% del Pil per gli aiuti allo sviluppo, attraverso un impegno finanziario
pluriennale che permetterebbe una pianificazione più efficace e darebbe una maggiore
sicurezza ai beneficiari degli aiuti stessi”. La nota si conclude con un richiamo
alla solidarietà “come valore di definizione del bilancio 2014” e con un invito alle
autorità a “dare speranza alle famiglie e agli individui” in difficoltà. (A cura
di Isabella Piro)