Siria: Ue condanna persecuzione dei cristiani. 190 vittime nei villaggi alawiti
Il Parlamento europeo ha condannato la persecuzione dei cristiani in Siria, approvando
una risoluzione votata durante la seduta plenaria di giovedì a Strasburgo. Nel conflitto,
continuano intanto a pagare un prezzo altissimo tutte le minoranze: Human Rights Watch
denuncia il massacro di almeno 190 persone in un attacco dei ribelli jihadisti contro
dieci villaggi alawiti. Il servizio di Marco Guerra:
Almeno 190 civili
sottoposti a esecuzioni sommarie e altri duecento, in prevalenza donne e bambini,
presi in ostaggio nei villaggi a maggioranza alawita - la setta islamica a cui appartiene
il presidente Assad - della provincia costiera di Latakia, lo scorso mese di agosto.
La denuncia arriva da un Rapporto di 105 pagine di Human Rights Watch. Il documento
punta il dito contro le milizie di estremisti stranieri dello “Stato Islamico dell'Iraq
e del Levante” e dell'"Esercito degli emigranti", che avrebbe giustiziato intere famiglie.
La coalizione nazionale siriana, principale piattaforma dell’opposizione, condanna
il massacro degli alawiti, dissociandosi dalle formazioni integraliste straniere che,
tuttavia, rafforzano la loro posizione sul terreno, come dimostra l’attentato suicida
compiuto stamani da un musulmano francese, in una base militare a sud di Aleppo, in
cui sono morti 10 soldati. Intanto, truppe governative hanno strappato ai ribelli
due sobborghi a Damasco. E mentre prosegue il lavoro degli ispettori dell’Opec per
distruggere gli arsenali chimici siriani, il ministro degli Esteri russo, Lavrov,
accusa i ribelli siriani di essere stati addestrati all’uso delle armi chimi che in
Afghanistan. Su sulla situazione dei cristiani nel Paese, sentiamo la testimonianza
di padreJuan Pedro Degandt, collaboratore del Patriarca di Damasco
Gregorios Laham III:
"La situazione cambia a seconda dei luoghi. In alcuni
posti, i cristiani sono veramente perseguitati dalle sedicenti forze dell’opposizione.
Sono stati costretti ad andare via da molti luoghi. Qui, a Damasco, il Patriarcato
sta aiutando ogni giorno i rifugiati che provengono da Homs e adesso anche quelli
che scappano da Maaloula. Al momento, sembra che i jihadisti non siano totalmente
assenti da Maaloula, ma che ci siano ancora combattimenti. A Maaloula ci sono stati
tre veri e propri martiri".