Siria. Mons. Hindo: non vogliamo uno “Stato curdo” nella provincia siriana di Jazira
“Gli unici che vogliono creare una regione autonoma a guida curda nel nord della Siria
sono i militanti del Pkk, il partito di Abdullah Ocalan. Ma quel progetto non riscuote
consensi neanche da parte degli altri curdi. E tantomeno da parte delle tribù musulmane
e di noi cristiani”. Così l'arcivescovo siro-cattolico Behnam Hindo descrive all'agenzia
Fides le reazioni prevalenti tra la popolazione locale davanti alle voci sulla possibile
creazione di un'area autonoma nella Siria nord-orientale, sottratta di fatto al controllo
del governo centrale di Damasco e politicamente egemonizzata dalle formazioni curde.
Di recente, il Partito democratico curdo (PYyd), espressione siriana del Partiya Karkeren
Kurdistan (Pkk) ha dichiarato l''intenzione di creare una regione autonoma curda nella
provincia siriana di Jazira, che nei media curdi già viene indicata col nome curdo
di Rojava. “Negli incontri dei comitati che riuniscono i capi delle diverse comunità
etniche e religiose” spiega l'arcivescovo Hindo, titolare dell'eparchia di Hassakè-Nisibi
“abbiamo già respinto la proposta di dar vita a un'Assemblea costituente e a un'Assemblea
popolare che proclamasse l'autonomia della regione. Neanche la maggior parte dei curdi
vuole creare una entità politica autonoma dove la leadership sia esercitata dal gruppo
etnico o religioso prevalente. Al massimo si può proporre una confederazione delle
comunità locali che imposti nuovi rapporti con il potere centrale di Damasco. Storicamente,
le risorse prodotte nella provincia di Jazira sono state sempre saccheggiate dall'amministrazione
statale. Questo non dovrà più accadere”. L'arcivescovo Hindo inquadra le spinte autonomiste
ispirate dal Pkk nel contesto del conflitto in atto: “In quest'area della Siria, le
milizie curde del Pkk stanno reggendo lo scontro con i gruppi islamisti affiliati
a Al-Quaida. Pagano un alto prezzo di sangue, e ritengono che questo sacrificio dovrà
avere prima o poi un risarcimento sul piano politico”. (R.P.)