Incontro Obama-repubblicani per evitare il default
Negli Stati Uniti è ancora stallo tra il presidente Obama e l’opposizione repubblicana
sulle misure idonee da adottare per sbloccare lo stop alle spese federali, sul quale
si agita lo spettro di un default tecnico. I Repubblicani hanno formalizzato ieri
la richiesta di innalzare il tetto del debito per sei settimane, facendo slittare
la fatidica data della bancarotta dal 17 ottobre al 22 novembre, ma il capo della
Casa Bianca ha rifiutato l’intesa. Da Washington, Francesca Baronio: Una soluzione temporanea,
che non risolverebbe i problemi del Tesoro, ma che permetterebbe di guadagnare tempo
ad un negoziato. I'incontro fra lo speacker Repubblicano Bohener e il presidente Barack
Obama si e’ concluso, però, con un nulla di fatto, ma entrambe le parti rassicurano
che il negoziato non è interrotto. Il capogruppo democratico Reid, si e' detto pronto
a votare la proposta a patto che la Camera, a maggioranza repubblicana, voti la riapertura
dello Stato Federale. Il continuare dello stallo, avverte il presidente della Bce
Mario Draghi parlando da New York "provocherebbe gravi danni all'economia americana
e mondiale", gli fa da eco da Washingthon il direttore del Fondo Monetario Internazionale
Christine Lagarde: "sei o sette settimane in piu' di trattattive ci lasciano respirare,
ma va trovata presto una soluzione definitiva".