"C'è qualcosa che possiamo
fare a livello nazionale, ma il resto dobbiamo farlo a livello europeo: abbiamo consapevolezza
del problema, faremo il possibile per aiutare a cambiare la situazione. Dobbiamo
fare di più, e questo è il messaggio che porterò al prossimo Consiglio Europeo".
Da Lampedusa, il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso,
annuncia che l'Italia riceverà un aiuto ulteriore di 30 milioni di euro per far fronte
all'emergenza che sta vivendo l'isola siciliana. "Sulla legge Bossi-Fini ci sarà
un confronto in Governo e si discuterà sul reato di clandestinità". Questi i propositi
espressi dal premier italiano Letta in visita a Lampedusa con il ministro dell'Interno
Alfano. "Purtroppo la situazione dell'Eritrea, politicamente ed economicamente non
è stabile. I giovani sono costretti a fuggire perché, se rimangono nel paese, dovranno
in pratica fare i soldati a vita". Simon Araya, del programma etio-eritreo della
Radio Vaticana, commenta la tragedia dei profughi a Lampedusa insieme a Enrico Casale,
giornalista della rivista Popoli. Ripercorriamo la storia che ha
portato all'affermazione di uno dei regimi dittatoriali più chiusi e violenti dell'Africa
e le rotte percorse da coloro che si avventurano in esodi troppo spesso fatali. "La
vera soluzione è una democratizzazione dell'intero corno d'Africa. Non bisogna trascurare
nemmeno di tagliare i legami politici che il regime eritreo ha in Italia", spiega
Casale. "Un corridoio umanitario per la sicurezza di queste persone che emigrano
- continua - necessita di protezione e quindi di un impiego di risorse che dobbiamo
chiederci se realmente si è capaci di stanziare. Io spero che finalmente che si prenda
atto della drammaticità di questo fenomeno e di fughe da paesi che non garantiscono
nessun diritto ai propri cittadini. Si arriva addirittura a non riconoscerne neppure
l'identità nazionale". (a cura di Antonella Palermo)