2013-10-09 10:37:00

Israele: oltre 700 mila ai funerali di Rabbi Ovadia Yosef, padre spirituale dello Shas


Più di 700mila persone hanno preso parte ieri sera ai funerali del rabbino sefardita Ovadia Yosef, definito dal premier Netanyahu "una delle persone più sagge della nostra generazione". La bara di Yosef, attorniata da migliaia di ebrei ortodossi vestiti di nero, ha impiegato quasi quattro ore a raggiungere il cimitero. Secondo il Centro di statistiche - riferisce l'agenzia AsiaNews - almeno un ebreo su 10 ha partecipato al suo funerale. Ovadia Yosef, 93 anni, era nato a Baghdad nel 1920. A 4 anni si era trasferito con la sua famiglia a Gerusalemme. Per le sue origini e con le sue permanenze al Cairo (1947-1950), egli è divenuto una delle più alte espressioni dell'ebraismo sefardita, che raccoglie gli ebrei originariamente scacciati dalla Spagna nel 1492 e diffusisi nel Nordafrica e in Medio Oriente. Dal 1973 al 1983 egli è rabbino capo sefardita di Israele (una carica governativa). A differenza dell'altro ramo dell'ebraismo, l'askenazita, i sefarditi non sono critici verso lo Stato di Israele, la cui origine dal sionismo era giudicata da esso come "atea". Anzi, Yosef è stato fra coloro che giustificavano con motivazioni religiose l'esistenza dello Stato israeliano. La sua grandezza è anzitutto basata sulla sua conoscenza della Torà e sulle sue applicazioni rabbiniche, che hanno ispirato molti studiosi. Ma la sua fama è legata soprattutto all'essere fra gli ispiratori e il "padre spirituale" del partito Shas, che fondato nel 1984 era insieme un partito religioso ed etnico, che radunava la popolazione sefardita, di origine medio-orientale, che non trovava molte espressioni nella vita politica e sociale israeliana. Nel '99 lo Shas è divenuto il terzo partito nella Knesset e da allora è divenuto importante per formare ogni alleanza governativa. Oggi lo Shas, con 11 seggi, è all'opposizione, dopo circa 30 anni di governo. Il punto principale del suo programma è sempre stato quello di garantire fondi pubblici alle scuole religiose, anche se molti in Israele le criticano perché esse non preparano le nuove generazioni alla modernità. (R.P.)







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