Stati Uniti verso il default. Braccio di ferro tra Obama e Repubblicani. La Cina chiede
passi decisivi
Gli Stati Uniti devono fare i conti con l’incertezza politica ed economica. Prosegue,
infatti, il braccio di ferro tra il presidente Obama ed i repubblicani, mentre si
avvicina la fatidica data del 17 Ottobre con il possibile default tecnico degli del
Paese. Una situazione che preoccupa anche la Cina, primo creditore degli Usa, che
chiede passi decisivi per evitare la crisi del debito e garantire la crescita economica
globale. Da Washington, ci riferisce Francesca Baronio:
“Il Congresso
deve approvare un innalzamento del tetto del debito, per scongiurare il default che
avrebbe "effetti catastrofici" sull'economia Usa “. Così Barack Obama, in visita a
sorpresa all'Ente federale per la gestione delle emergenze, che si appella anche alla
Camera perché voti il finanziamento dello Stato Federale e faccia cessare lo ‘shutdown”.
E mentre ufficialmente continua il muro contro muro, la Casa Bianca apre a un possibile
accordo di breve termine in merito al tetto al debito pubblico. Lo riferisce il Washington
Post citando una fonte anonima dell’amministrazione. Di fatto sembra impossibile raggiungere
un'intesa di lungo termine sull'innalzamento del debito che e’ attualmente pari a
16.700 miliardi di dollari, mentre un accordo di respiro breve permetterebbe alla
trattativa di andare avanti. Il Presidente sfida il repubblicano Bahneur e chiede
apertamente un voto . ''Sono convinto che alla Camera, tra democratici e repubblicani,
ci siano i voti per far cessare la chiusura dello Stato Federale''. Intanto continuano
i disagi per gli americani, con l’opinione pubblica sempre più frustrata e secondo
i sondaggi schierata a favore del Partito Democratico e del suo Presidente.