'Shutdown' negli Usa, vantaggi e rischi di un 'gioco politico pericoloso'
Alia K. Nardini, docente associata di scienze politiche presso lo Spring Hill
College, sede di Bologna L'ultimo sondaggio
della Cbs, effettuato subito dopo lo shutdown, affermava che il 44% dei cittadini
ne addebita le responsabilità ai repubblicani, mentre il 35% dà la colpa del mancato
accordo ai democratici. Sostanzialmente si può affermare che i cittadini ritengono
entrambi i partiti, seppur in misura diversa, colpevoli per questa grave situazione
sociale ed economica. Inoltre, i repubblicani, hanno attuato una strategia vincente
proponendo una cosiddetta 'peacemeal legislation' per approvare di volta in volta
specifici finanziamenti ai servizi pubblici, proposta inaccettabile per i democratici
che non vogliono trattare sulla 'Obamacare' ma si mettono così in cattiva luce nei
confronti degli elettori. Un 'gioco politico pericoloso' che sta però facendo calare
i consumi e, soprattutto, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nei partiti.
Sicuramente peserà nell'immediato sulle elezioni di metà mandato, 'mid -term',
del novembre 2014, la cui campagna comincia nei prossimi mesi. Sono elezioni in cui
viene messa di nuovo in gioco la maggioranza della Camera dei rappresentanti e ciò
spiega perché la battaglia politica si è fatta così accesa in questa fase. Probabilmente,
su proposta di Obama, passerà una risoluzione temporanea che innalzerà il debito,
senza intaccare la riforma sanitaria, ma rimandando il problema solo di qualche settimana.
A settembre la risoluzione che doveva fissare il nuovo budget federale negli
USA è rimbalzata tra Camera e Senato senza che democratici e repubblicani trovassero
un accordo. Questi ultimi avevano infatti collegato al testo degli emendamente della
riforma sanitaria ritenuti inaccettabili dal partito del presidente Obama. Così il
1° ottobre si è arrivati al cosiddetto 'shutdown', perché il Governo Usa non può spendere
denaro pubblico senza l'approvazione di una specifica risoluzione. Tutti i servizi
'non essenziali' sono stati così sospesi e si stima che circa 800mila americani siano
stati allontanati dal loro posto di lavoro e non ricevano uno stipendio, mentre 1
milione e 300mila siano al lavoro senza ricevere il salario. (Intervista a cura
di Fabio Colagrande)