Imu. Il Pd ritira gli emendamenti sulla prima rata
Il Partito democratico ha deciso di ritirare gli emendamenti al decreto Imu all'esame
delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, che prevedevano il pagamento della
prima rata dell'imposta per gli immobili con valore catastale superiore a 750 euro.
Plaude il Pdl. Domani il decreto dovrebbe approdare in aula. Il servizio di Debora
Donnini:
Il Partito democratico
fa dunque dietrofront e decide di ritirare gli emendamenti che puntavano a far pagare
la prima rata dell’Imu ai proprietari di casa con rendita catastale superiore ai 750
euro. “Abbiamo avuto rassicurazioni dal governo sul rispetto delle richieste poste
su come si chiuderà il 2013", spiega il capogruppo del Pd in commissione Bilancio,
Marchi. Le rassicurazioni riguardano l'impegno del governo sulla cig, sulle misure
per rientrare sotto il 3% di deficit-pil e sulla service tax. L’emendamento del Pd
aveva riacceso lo scontro con il Pdl. Capezzone, portavoce del partito, dice: ora
occorre vigilare che sia confermata anche l’abolizione della seconda rata. Toni critici
verso il Partito democratico erano venuti anche dal Movimento 5 Stelle: "Il Pd – si
leggeva in una nota congiunta - è scollato dalla realtà se ritiene di escludere le
case di lusso. Con la proposta presentata è esente dall'Imu solo chi vive in una cantina".
Non sono stati invece ritirati gli altri due emendamenti riguardanti sempre la prima
rata dell'Imu presentati da Scelta civica. “ Siamo pronti al ritiro - dice il responsabile
politiche fiscali Enrico Zanetti - se il governo assicura di avere le risorse per
l’abolizione della seconda rata, che non può essere coperta con l’aumento di altre
imposte”.