2013-10-08 12:55:21

Il card. Maradiaga: Papa Francesco testimonia che l’autorità è un servizio d’amore


Papa Francesco vuole una Chiesa che esca nel mondo per annunciare con coraggio la Buona Novella. E’ quanto sottolineato dal cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, intervenuto lunedì sera - presso la Sala Marconi della nostra emittente - alla presentazione del libro “Il Papa vicino” di don Michele Giulio Masciarelli, pubblicato dalla Tau Editrice. Nel servizio di Alessandro Gisotti, ascoltiamo alcune considerazioni del cardinale Maradiaga sulla riforma del governo della Chiesa:RealAudioMP3

Sinodalità. E’ questa la parola chiave per comprendere la riforma che Papa Francesco vuole imprimere al governo della Chiesa. Il cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, coordinatore del “Consiglio di cardinali”, che si è riunito nei giorni scorsi in Vaticano con il Papa, mette l’accento su come Francesco concepisca l’autorità:

“Per avere autorità non è necessario nessun centralismo. L’autorità è un servizio di amore per far crescere. Anche così, l’autorità del Santo Padre nella Chiesa non è la monarchia assoluta, un ‘qui comando io’. E’ un autore: un autore che ogni giorno scrive una nuova pagina di questo libro della vita e va aggiungendo, pagina dopo pagina, a una Chiesa che è viva”.

Il porporato honduregno rammenta, dunque, che quello dei giorni scorsi è stato solo il primo incontro del “Consiglio di cardinali” a cui ne seguirà un altro a dicembre. C’è dunque molto da fare ancora. Conferma, tuttavia, il metodo di lavoro, voluto proprio dal Papa in vista della riforma della Curia:

“Il metodo é un sondaggio il più ampio possibile, di tutti i cardinali, vescovi, sacerdoti e anche laici, ovunque, per avere il numero maggiore possibile di apporti per una nuova riforma”.

Il cardinale Maradiaga ha ricordato quanto sia stata importante la Conferenza del Celam ad Aparecida nel 2007, dove l'allora cardinale Bergoglio aveva sottolineato l’urgenza di una Chiesa che non avesse paura di uscire da se stessa per vincere la tentazione di una stanca autoreferenzialità. Rispondendo poi alle domande dei giornalisti, il presidente di Caritas Internationalis si è, quindi, soffermato sul tema della collegialità negli anni del post Concilio:

“Forse non c’è stata l’opportunità di svilupparla perché c’erano interessi in altri punti, come per esempio la riforma liturgica … anche tutto l’aspetto della pastorale sociale … certo, c’erano tantissime cose. Ma adesso si pensa che sia giunto il momento”.

Ultimo aggiornamento: 9 ottobre







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