Centrafrica. Sedati gli scontri a Bangassou. Il vescovo: ora riconciliare gli animi
Torna la calma a Bangassou, la città nel sud-est della Repubblica Centrafricana, dove
dal 1° ottobre una parte della popolazione si era ribellata ai continui soprusi perpetrati
dai miliziani Seleka. Secondo quanto riferito dal vescovo di Bangassou, mons. Juan
José Aguirre Muños, all’agenzia di notizie Fides, in molti ieri “hanno visto Abdallah,
il “signore della guerra” che aveva seminato il terrore nella città, mentre insieme
ai suoi 5 principali accoliti, venivano ammanettati e imbarcati da una sessantina
di militari su un aereo per essere trasportato a Bangui, dove verrà giudicato per
i crimini commessi”. Forte era stato il timore, prima dell’intervento dei militari,
che la situazione sfociasse in uno scontro interreligioso, soprattutto dopo che Seleka
aveva armato i commercianti musulmani schieratisi al fianco dei miliziani e dopo che
12 persone avevano perso la vita negli scontri. Una situazione descritta da mons.
Aguirre, come al culmine della tensione: “ormai giunta alle stelle, al punto che il
governo di Bangui è stato costretto ad inviare una delegazione composta da due ministri
e un contingente militare per riportare l’ordine”.“I militari hanno disarmato gli
uomini di Seleka e i civili, sia cristiani sia musulmani, che si sono affrontati negli
ultimi giorni. Ora aspettiamo l’arrivo dei soldati della forza di pace dei Paesi dell’Africa
centrale che dovranno garantire la sicurezza in città”, ha spiegato il vescovo, aggiungendo
che ora “il lavoro importante da svolgere sarà quello di riconciliare gli animi”.
A tal fine “da Bangui è giunta una delegazione della piattaforma interreligiosa: ci
stiamo organizzando per inviare dei comitati di dialogo nei diversi quartieri di Bangassou
(a maggioranza cattolica, musulmana o misti) per tentare di promuovere il perdono
e la tolleranza dopo i tragici momenti vissuti”, ha infine concluso mons. Aguirre.
Nel frattempo le chiese cattolica e protestante del Paese hanno firmato “l’Appello
di Bangui” con il quale si invitano i fedeli cristiani alla pace e alla riconciliazione
con i musulmani e si chiede alla comunità internazionale di intervenire per far uscire
il Centrafrica dalla crisi. (C.S.)