2013-10-08 14:48:32

Caritas: in Pakistan è ancora emergenza umanitaria dopo il sisma di fine settembre


Difficile la situazione in Pakistan a distanza di due settimane dal terremoto che ha colpito il Baluchistan sud occidentale. I dati ufficiali parlando di circa 500 vittime. Diverse centinaia i feriti. Ricordiamo che lo scontro tra le faglie nel Mar Arabico ha fatto emergere un isolotto a circa mezzo miglio dal porto di Gwadar. Massimiliano Menichetti ha intervistato Fabrizio Cavalletti, dell’ufficio Asia di Caritas Italiana che sta seguendo l'emergenza:RealAudioMP3

R. – La situazione sul territorio rimane molto grave per l’entità del disastro, anche perché i terremoti sono stati due. C'è stata una prima scossa – la più forte, di magnitudo 7.8 – il 24 settembre. Poi c'è stato un secondo movimento, il 28 settembre, di magnitudo 6.8. Il numero dei morti è salito a oltre 500. Si stimano circa 35 mila abitazioni cadute e una popolazione di circa 150-200 mila unità direttamente o indirettamente colpite dal sisma.

D. – In che condizioni si cerca di aiutare queste persone?

R. – In un territorio in cui le difficoltà di azione sono molto forti, perché è un territorio molto instabile e dove è presente il terrorismo. E’ un territorio molto insicuro.

D. – La Caritas è stata tra le prime ad intervenire. Che cosa state facendo?

R. – Caritas Pakistan, in particolare, in collaborazione con altre Caritas di tutto il mondo che la supportano e in coordinamento con le altre agenzie umanitarie e ovviamente con il governo locale, ha iniziato un lavoro per rispondere ai bisogni primari della popolazione, soprattutto tende, fornitura di kit igienici, cibo. Quindi, diamo una risposta alle persone che si trovano sfollate, senza casa e hanno necessità di tutto.

D. – Siamo ancora in una fase emergenziale, oppure le cose stanno andando meglio?

R. - Totalmente emergenziale! E come dicevo c’è una difficoltà anche di azione e di risposta, perché è un territorio molto insicuro. Anche l’aiuto portato da Caritas Pakistan sconta un po’ questo, subendo quindi una difficoltà di accesso e di movimento. Questo amplifica i bisogni della popolazione e rende la situazione difficile, con la necessità di rispondere ancora ai bisogni primari.

D. - Che cosa serve?

R. - Al momento, ciò che si può fare è quello di stare accanto il più possibile alle organizzazioni locali che stanno cercando di operare e, in particolare, per quanto ci riguarda la Caritas Pakistan, cercando di sostenerla da un punto di vista finanziario, per poter fare in modo che almeno abbia la possibilità di provvedere all’aiuto di cui c’è necessità, senza troppe difficoltà e senza troppi ritardi.







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