di Maurizio Ambrosini, docente di Sociologia dei Processi Migratori all'Università
Statale di Milano L'idea che
l'Europa sia sorda e indifferente rispetto alla questione immigrazione e lasci l'Italia
sola a gestire gli arrivi è una rappresentazione provinciale della questione. Detto
questo, l'Ue dovrebbe fare due cose: istituire dei punti di raccolta delle domande
d'asilo, sicuri, più vicino possibile ai luoghi dove originano i flussi, in modo da
evitare rischiosi viaggi per mare; poi dovrebbe utilizzare meglio le risorse già stanziate
per il sistema Frontex, per soccorrere i migranti. C'è purtroppo un'idea superficiale
e retorica che non aiuta la comprensione del fenomeno: non è vero, per esempio, che
i rifugiati siano troppi. L'81% dei rifugiati nel mondo trova asilo in paesi del Sud
del mondo: il primo paese accogliente è il Pakistan, il secondo è l'Iran. Quindi dire
che noi siamo sotto invasione è un'idea sbagliata. Sale a 213 il numero di
vittime ufficiali del naufragio di Lampedusa. Una delegazione di Caritas Italiana,
guidata dal direttore don Francesco Soddu, è in visita da oggi a Lampedusa, per un
incontro con il vescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro, gli operatori della
Caritas di Agrigento e la Delegazione delle Caritas diocesane della Sicilia, in vista
di una riflessione sui temi dell'immigrazione e per pensare ad un sistema di accoglienza
unitario integrato, capace di intervenire nelle emergenze degli sbarchi come nella
quotidianita' dei flussi migratori. Sull'isola è presente anche mons. Konrad Krajewski,
elemosiniere della Santa Sede, inviato da Papa Francesco per portare la sua vicinanza
a seguito della tragedia ed il sostegno ai soccorritori e quanti sono impegnati quotidianamente
nelle operazioni di accoglienza. Questa mattina Krajewski si trovava sul gommone della
Guardia Costiera, sul luogo della strage per il recupero dei corpi delle vittime.
(a cura di Antonella Palermo)