Mons. Bassetti: Umbria più sorridente dopo viaggio del Papa ad Asissi
L'eco del viaggio di Papa Francesco ad Assisi si amplia nei suoi signficati più profondi.
E tra gli incontri più toccanti sono stati quelli con i più deboli e indifesi, i disabili.
Parole e gesti che rimandano al Vangelo, come sottolinea mons. Gaultiero Bassetti,
arcivescvo di Perugia-Città delle Pieve, al microfono di Federico Piana:
R. – Lui ha
detto: “Grazie a voi, io ho incontrato Cristo”, perché nella sua concezione – che
ripete spesso – i malati, i disabili sono la carne di Dio. Sono significative le parole
della mamma che ha fatto abbracciare al Papa il figlio e poi gli ha detto: “Padre
Santo, grazie per questo bacio che ha dato a mio figlio disabile”, e il Papa ha risposto:
“Signora, io ringrazio lei, perché oggi, attraverso suo figlio, mi sono sentito abbracciato
da Dio”.
D. – C’è chi ha detto che dopo questa visita l’Umbria non sarà più
la stessa, e anche i Francescani non saranno più gli stessi....
R. – Proprio
riportando le parole dalle fonti francescane, quando il Celano racconta: “L’Umbria
si trovava in un momento di oppressione, gli animi erano tristi, gli uomini si stavano
dando al vizio … e all’improvviso, apparve questa luce”. Ora, io direi che il Santo
Padre non ha preso il nome di Francesco così, per una simpatia nei riguardi di Francesco;
ma quel nome per lui è un impegno di vita. E ci ha riproposto la sostanza del messaggio
di Francesco. Per cui poi, come finiva di commentare il Celano, “dopo Francesco la
regione divenne più ridente e i rapporti tra gli uomini erano cambiati”. La nostra
regione diventerà più sorridente. Dopo questo passaggio del Santo Padre, l’Umbria
non potrà più essere quello che era.