2013-10-05 14:50:44

Usa. "Shutdown": Obama chiede ai repubblicani di votare il bilancio


“Basta con queste farse, ora votate”. Non usa mezzi termini il presidente Usa Obama per esortare i repubblicani, che controllano la Camera, a licenziare il bilancio statale e ricominciare a finanziare i programmi del governo. Intanto, crescono i disagi nel Paese giunto al quinto giorno di "shutdown" con la conseguente chiusura di diversi servizi pubblici. Ripercussioni che si fanno sentire anche nel settore privato: alcune grandi aziende hanno messo a riposo forzato migliaia di dipendenti. Sugli eventuali sviluppi del braccio di ferro fra il governo e i repubblicani che mirano ad affossare la riforma sanitaria, Marco Guerra ha intervistato Dennis Redmont, responsabile della comunicazione del Consiglio Italia-Usa:RealAudioMP3

R. - É difficile dire come finirà, ma certamente dovrà finire, ci sarà un compromesso. Per quanto riguarda la durata, questa dipenderà secondo me dalla pressione dell’economia sul governo, perché si sa bene che i repubblicani rappresentano in generale le esigenze dell’economia. Perciò quando il business comincerà ad annaspare, allora la pressione sui legislatori repubblicani sarà più grande e quindi si avranno più possibilità di un compromesso.

D. - In questo braccio di ferro come ne uscirà fuori la presidenza Obama?

R. - Certamente quello che Obama vuole lasciare agli Stati Uniti è la riforma sanitaria, che è già stata avviata. Perciò Obama non ha alcuna voglia di retrocedere. Vediamo se può salvare la faccia eliminando delle spese in alcune aree, dove nessuno dei due vada a rimetterci, né i repubblicani né i democratici.

D. - Secondo alcuni analisti lo “shutdown” può provocare disagi tali da produrre un calo del punto del Pil Usa nell’ultimo trimestre…

R. - Ci sono tantissime imprese che si sono viste cancellare progetti, così come è accaduto per molti progetti del governo di natura militare o civile, che sono stati posticipati oppure addirittura sospesi senza data.

D. - Come sta reagendo il Paese? Si tratta veramente di una situazione di emergenza percepibile da tutta la popolazione?

R. - Certamente si, perché ad alcuni lavoratori federali è stato sospeso il salario. Per quanto riguarda il controllo aereo ci sono meno persone a lavorare, alcuni ospedali che per una parte sono gestiti dallo Stato hanno dovuto rifiutare l’entrata di alcuni pazienti, inclusi bambini. Perciò ogni famiglia - non c’è dubbio - avendo qualcuno che lavora per il governo o con il governo in questi 4-5 giorni ha cominciato a sentire l’emergenza. Quando la situazione diventerà ancora più dolorosa per alcune persone, allora forse la pressione diventerà più grande sui legislatori per trovare in compromesso.

D. - L’opinione pubblica da che parte sta in questo braccio di ferro?

R. - In relazione a questo gli Stati Uniti sono veramente spaccati. Una parte crede che i repubblicani siano ostruzionisti, e l’altra che il presidente Obama non stia facendo una bella figura. Il fronte repubblicano è abbastanza ostile a tutto quello che sta facendo l’amministrazione americana.







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