2013-10-05 11:52:12

Il card. Caffarra: cancellare l'identità di padre e madre significa scardinare millenni di civiltà


Una Bologna implosa, disgregata e che non ricerca il bene comune. E’ la fotografia della città presentata dal suo arcivescovo, il cardinale Carlo Caffarra, nell’omelia della festa del Santo patrono Petronio. Una precisa ideologia politica ha ispirato per anni, dalla fine della Seconda Guerra mondiale, la convivenza del capoluogo emiliano, ma ora quel modello è franato, c’è stata una caduta culturale del confronto politico. Luca Tentori era per noi nella Basilica di San Petronio a raccogliere le parole del card. Carlo Caffarra: RealAudioMP3

“Ora il vero rischio della nostra città – come della cultura occidentale – è di rassegnarsi a vivere dentro una cultura incapace di dare un assetto sensato al nostro convivere, che non sia la mera esaltazione della libertà individuale. Una cultura che intende dispensare l’uomo dalla ricerca di un senso della vita”.

La situazione e il destino di Bologna: di questo ha parlato il cardinale Carlo Caffarra nell’omelia della festa di San Petronio nel massimo tempio cittadino che si affaccia su Piazza Maggiore. L’analisi va ai decenni del “modello Bologna”, della “vetrina italiana del buon governo” che non ha retto. Il cammino della storia, graduale ma inesorabile, ha portato verso l’implosione di un sistema che ospitava al suo interno una grande menzogna sull’uomo. Ma l’attenzione è anche sul presente, sulla cronaca di queste settimane che ha rischiato di vedere nella storia cittadina la cancellazione dell’identità di “padre” e “madre” dai moduli di iscrizione dei bambini alla scuola materna. “Negare il significato morale proprio del corpo e dei comportamenti che ad esso si riferiscono, ha detto il cardinale Caffarra:

“Significa, cari amici, correre il rischio di scardinare millenni di civiltà, di far scomparire le figure fondamentali dell’esistenza umana: il padre, la madre, il figlio”.

Poi l’invito a non spezzare la catena generazionale e a vigilare sui temi dell’educazione e del lavoro:

“E’ sommamente ingiusto che i giovani non trovino accesso al mondo del lavoro. Stiamo correndo, a causa di questo, un grave rischio: farli sentire 'superflui' e come 'sovrannumerari', una generazione di cui la società, alla fine, non sa che farsene. E così commettiamo nei loro confronti il peggiore dei furti: li derubiamo della speranza”.

In un giorno di festa di fronte a migliaia di fedeli il cardinale Carlo Caffarra ha voluto ricordare poi la strage di immigrati di qualche giorno fa nel mare di Lampedusa:

“Ecco, fratelli e sorelle, dove porta la follia delle guerre; la barbarie della 'globalizzazione dell’egoismo'; la pervicace indifferenza di istituzioni, che anche in questo modo stanno distruggendo la grandezza della civiltà europea”.

Ultimo aggiornamento: 7 ottobre







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