2013-10-05 07:38:41

Beatificazione di Rolando Rivi, seminarista ucciso a 14 anni dai partigiani comunisti nel 1945


Santa Messa con rito di Beatificazione, sabato a Modena, di Rolando Rivi, seminarista e martire nel 1945, ucciso a soli 14 anni dai partigiani comunisti. A presiedere la celebrazione, come rappresentante del Santo Padre, è stato il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il servizio di Giada Aquilino:RealAudioMP3

Una intensa testimonianza di amore a Gesù, negli anni della Seconda Guerra Mondiale, quando si era diffuso un clima di ostilità contro i sacerdoti. È l’esperienza di vita cristiana di Rolando Rivi, nato nel 1931 in provincia di Reggio Emilia. Da subito è “assorto nella preghiera”, come recita la biografia ufficiale, matura presto un’autentica vocazione al sacerdozio. A soli 11 anni entra in seminario e veste per la prima volta l’abito talare che non lascerà più sino al martirio. Quando il seminario viene occupato dai soldati tedeschi, torna a casa a San Valentino di Castellarano e continua gli studi da seminarista sotto la guida del parroco, portando in paese un’ardente testimonianza di fede e carità. Proprio per questo suo percorso, così toccante da attirare gli altri ragazzi verso l’esperienza cristiana, Rolando, a 14 anni, finisce nel mirino di un gruppo di partigiani comunisti. Viene sequestrato, picchiato e torturato, poi spogliato a forza della veste talare e ucciso a colpi di pistola. Prima di morire, chiede di poter pregare per i suoi genitori e così, nella preghiera, Rolando riafferma la sua appartenenza a Gesù, al suo insegnamento ad amare i nemici. Ascoltiamo il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi:

“Ecco cosa aveva Rolando nel suo cuore di bambino, un amore per tutti: amare non solo i genitori e i fratelli, ma anche i nemici, fare del bene a chi lo odiava e benedire chi lo malediceva. Era questa - e lo è ancora - una dottrina rivoluzionaria, certo, ma nel senso buono, perché porta ad atteggiamenti di fraternità, di tolleranza e di rispetto della libertà altrui, senza soprusi, senza imposizioni forzate e senza spargimento di sangue”.

Da questa immagine di bambino strappato con violenza alla vita e all'amore il cristiano, aggiunge il cardinale Amato, non trae sentimenti di rancore, né di rivincita:

“Vogliamo ricordare e celebrare la vicenda martiriale del piccolo Rolando Rivi con un atteggiamento di perdono, di riconciliazione, di fraternità umana. Vogliamo gridare forte: mai più odio fratricida, perché il vero cristiano non odia nessuno, non combatte nessuno, non fa male a nessuno. L'unica legge del cristiano è l'amore di Dio e l'amore del prossimo. Le ideologie umane crollano, ma il Vangelo dell'amore non tramonta mai perché è una buona notizia, che porta pace e bene a tutti”.







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