La Giunta vota la decadenza di Berlusconi. Il cavaliere: un colpo alla democrazia
La giunta per le elezioni del Senato ha deciso a maggioranza di proporre all’assemblea
di Palazzo Madama di deliberare la mancata convalida dell'elezione del senatore Silvio
Berlusconi. Lo ha comunicato il presidente Dario Stefàno, al termine della camera
di consiglio. Dura la reazione di Berlusconi e di tutto il Pdl, per i legali dell’ex
premier la decisione mina lo stato di diritto. Servizio di Giampiero Guadagni :
La notizia
ha fatto subito il giro del mondo: la Giunta delle elezioni ha detto sì alla decadenza
da senatore di Silvio Berlusconi, in seguito alla condanna definitiva per frode fiscale.
La decadenza è stata dichiarata in base alla Legge Severino, che prevede la non eleggibilità
dei condannati, e che invece Pdl e Lega considerano non retroattiva. In serata il
commento di Berlusconi: con questo voto, afferma, è stata colpita al cuore la democrazia.
Questa indegna decisione, aggiunge l'ex premier, è frutto della precisa volontà di
eliminare per via giudiziaria un avversario politico che non si è riusciti ad eliminare
nelle urne. In rivolta tutto il Pdl e il presidente dei senatori Schifani critica
il presidente del Senato Grasso per non avere sospeso i lavori della Giunta dopo il
messaggio irridente contro Berlusconi postato su Facebook dal grillino Crimi. I legali
dell'ex premier non si erano presentati in Giunta, da loro giudicata organismo non
imparziale, e annunciano ricorso nelle sedi europee competenti. Per il presidente
della Giunta Stefàno i lavori sono invece stati caratterizzati da un sincero confronto
e la bussola è stata il regolamento. Tra una ventina di giorni sulla decadenza dell'ex
premier sarà chiamata ad esprimersi l'Aula del Senato. Ed è già battaglia sull'ipotesi
di voto palese, richiesto dal Movimento 5 Stelle.