Corea del Sud. Il centro “Casa di Anna” a Suwon per accogliere i nuovi poveri
Ventuno anni fa, padre Vincenzo Bordo ha fondato la “Casa di Anna”, un centro di accoglienza
per aiutare i nuovi poveri di una città ricca come Suwon, in Corea del Sud, dove gli
anziani soli, i ragazzi abbandonati, gli uomini senza fissa dimora e i disoccupati
rientrano in quella classe di persone dimenticate, pur vivendo in uno dei Paesi più
sviluppati del mondo. Dichiara padre Bordo all’agenzia Fides: “Ogni giorno, 500 persone
senza fissa dimora usufruiscono della cena e della doccia. Poi, abbiamo un dormitorio.
Offriamo assistenza sociale, psicologica e medica. Il fine è reinserire le persone
nel tessuto sociale. Per questo, abbiamo creato un laboratorio di formazione professionale,
dove si confezionano borse artigianalmente”. Per i ragazzi, il progetto ha assunto
delle caratteristiche particolari, spiega padre Bordo: “I ragazzi sono accolti per
circa 9 mesi, in cui si cerca di capire i loro problemi. In questo periodo, contattiamo
i genitori per conoscere le realtà familiari speso disagiate e difficili. A quel punto,
per i ragazzi vi sono tre strade: o tornano in famiglia, o vanno in un nostra casa-famiglia
per studiare, o si trasferiscono in un’altra casa-famiglia per inserirsi nel mondo
del lavoro”. L’organizzazione è composta da 25 impiegati laici e diversi volontari
e da vent’anni va avanti grazie alle elemosine. Padre Bordo afferma: “Non ci è mai
mancato nulla: la Provvidenza ci aiuta”. (D.P.)