Sud Corea: oltre 45mila fedeli alla Messa del card.Filoni a Suwon per il 50° della
diocesi
E’ stata una celebrazione eucaristica intensa, vibrante di preghiera e partecipata
da oltre 45mila fedeli quella tenutasi questo giovedì nello stadio di Suwon, presieduta
dal card. Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei
Popoli, in visita in Corea del Sud. Una Messa che ha fatto memoria del 50° anniversario
di fondazione della diocesi di Suwon, e momento conclusivo dell'Anno giubilare diocesano.
All'omelia il porporato ha affermato che “alla Chiesa non tocca piangere su un passato
che muta, bensì a Lei spetta il compito di ricollocare Gesù Cristo al centro della
propria missione, affinché una Chiesa cristologica sia veramente segno di riconciliazione
e di speranza nella società e mai smetta di predicare il tempo di grazia del Signore”.
Ripercorrendo la storia della diocesi, il cardinale ha ricordato che essa fu istituita
da Papa Paolo VI il 7 ottobre 1963, mentre a Roma si svolgeva la seconda Sessione
del Concilio Vaticano II, “che, nel giro di poche settimane avrebbe approvato la riforma
liturgica e preparava la Costituzione dogmatica sulla Chiesa”, ed ha proseguito: “Possiamo,
pertanto, affermare che la Diocesi di Suwon nacque come da una ‘costola’ del Concilio”.
Prendendo spunto dalle letture della Messa, il Prefetto del Dicastero Missionario
ha messo in evidenza “i profondi cambiamenti sociali ed economici” che toccano oggi
settori delicati come la famiglia, la gioventù, la perdita dei valori religiosi e
morali, rilevando nel contempo, i tanti frutti dell’azione vivace e pastorale della
Chiesa coreana, ed ha concluso: “La crescita vistosa della comunità cattolica in questi
anni ci stimola e ci incoraggia a comprendere quanto la gente ha bisogno di Dio e
quanto siano sempre pochi gli operai nel suo campo”. Prima della Messa il card. Filoni
ha letto il suo Messaggio per la celebrazione giubilare, dove ha ricordato le tappe
fondamentali della nascita e della vita della diocesi, tra persecuzioni e successi,
e ha definito “provvidenziale” la coincidenza del giubileo di Suwon con la conclusione
dell’Anno della Fede, “in grato ricordo di tutti coloro che hanno dato la vita per
il Vangelo in questa terra gloriosa”. Infine, prima di impartire la Benedizione Apostolica
inviata da Papa Francesco, ha invitato ad un rinnovato impegno missionario. All'agenzia
Fides il vescovo di Suwon, mons. Matthias Ri Iong-hoon, ha spiegato che la sua diocesi,
in Sud Corea è la seconda per grandezza, dopo Seul: “Abbiamo 430 preti, un milione
di cattolici e tante vocazioni. Il Seminario interdiocesano di Suwon accoglie attualmente
190 seminaristi, fra i quali 40 vengono da diocesi confinanti e 2 dalla Cina. Inoltre
1.300 ragazzi del scuole medie frequentano un corso propedeutico all'ingresso in seminario”,
riferisce. Sono i frutti di un lavoro pastorale che dura da 50 anni, “caratterizzato
da un impegno missionario costante”, spiega. “Lo sforzo di evangelizzazione – prosegue
mons. Ri Iong-hoon – ha visto un costante potenziamento delle parrocchie che ora sono
202, con una media di 4.000 fedeli cattolici ognuna. Qui la catechesi e la liturgia
hanno l’obiettivo di rafforzare la fede del popolo di Dio. Rivolgiamo, inoltre, la
missione soprattutto ai giovani, presi nelle maglie di una cultura che troppo spesso
li allontana da Dio. Per questo abbiamo diversi preti impegnati nel Centro diocesano
di Pastorale giovanile". Altro aspetto che vede la Chiesa in prima linea è la pastorale
sociale: “Siamo impegnati nell’accoglienza e assistenza degli immigrati, che vengono
per lavoro in Corea da Paesi come Filippine, Cina, Vietnam ma anche da Africa e America
Latina. Siamo attivi nella pastorale delle carceri. Un settore speciale della Caritas
è l’accompagnamento ai cittadini della Corea del Nord: li aiutiamo a inserirsi nel
tessuto sociale: sono 30mila in tutta la Corea, dei quali 7mila a Suwon”, puntualizza
mons. Ri. Non manca la presenza nel settore-chiave dell’istruzione: la Chiesa gestisce
40 asili, 5 scuole elementari, 5 scuole medie, 2 licei con oltre 3.000 giovani iscritti.
“In queste opere, che mostrano la presenza viva della Chiesa nella società, il laicato
cattolico è molto attivo, dinamico e ben organizzato. Oltre 30 fra associazioni e
movimenti ecclesiali offrono un contributo fondamentale nel lavoro pastorale”, conclude
il vescovo". (R.P.)