L'incoraggiamento del Papa a suor Angélique, religiosa congolese vincitrice del premio
Nansen
Il Papa, al termine dell’udienza generale di questo mercoledì, ha salutato suor
Angélique Namaika, una religiosa congolese che da anni lavora per cambiare la
vita di migliaia di donne e ragazze costrette a lasciare le loro case per la guerra
nella Repubblica democratica del Congo e vittime di rapimenti e abusi, soprattutto
ad opera della guerriglia. Suor Angélique ha ricevuto quest’anno dall’Agenzia Onu
per i rifugiati il Premio Nansen. Al microfono di Helene Destombes racconta
il suo incontro con Papa Francesco:
R. – J’allais
dire que je viens de la RdC ; je porte avec moi les femmes … Gli ho detto che vengo
dalla Repubblica democratica del Congo; porto con me le donne e i bambini vittime
delle atrocità della guerra. Sono venuta affinché egli possa benedirli e benedire
anche me, così che io abbia forza e coraggio. Mi ha detto che conosceva già la mia
storia; ha posto le sue mani sulla mia testa e mi ha chiesto di continuare ad aiutare
i profughi e tutte le persone che sono nel bisogno, tutti gli sfollati. Era un mio
grande desiderio, poter venire un giorno e incontrare il Papa per riceverne la benedizione
speciale: sono veramente molto felice. Questa benedizione mi dà tanto conforto e la
sua parola, che sento ancora riecheggiare nelle mie orecchie, io non la dimenticherò
mai. Soprattutto continuerà a darmi forza il suo incoraggiamento a fare sempre tutto
il possibile per restituire la vita a queste donne e a questi bambini. E continuerò
a farlo, perché ormai ho la forza che mi viene dalla sua benedizione.