Sì del Senato al Governo Letta. Dietrofront di Berlusconi che vota la fiducia
Con 235 sì e 70 no, il Governo Letta incassa la fiducia al Senato dopo la retromarcia
di Berlusconi che all’ultimo ha deciso di dare l’assenso. A favore, dunque, Pdl, Pd
Scelta civica. Contrari Movimento 5 Stelle, Lega e Sel. La parola passa ora alla Camera
dove è nuovamente intervenuto il premier Letta. Il voto di fiducia è previsto intorno
alle ore 21. Il servizio di Debora Donnini:
Il Governo Letta
sembra, dunque, andare avanti. Dopo il sostegno assicurato già da ieri da Alfano e
dal gruppo delle cosiddette colombe del Pdl, stamani a sorpresa, contrariamente a
quanto annunciato prima, Berlusconi dà la fiducia, “non senza interno travaglio”,
specifica nel discorso. Un voto improvviso che nasconde una sconfitta, commenta il
presidente dei senatori Pd, Zanda. Dopo essere intervenuto al Senato in mattinata,
nel pomeriggio Letta parla alla Camera. Serve un governo forte per affrontare rapidamente
tre esigenze: l'impasse istituzionale, la crisi economica e il rapporto con l'Europa.
E precisa che nella legge di stabilità "il cuore di tutto sarà la riduzione delle
tasse sul lavoro" e del "cuneo fiscale" ed in particolare per rendere più pesante
la busta paga. Quindi dice basta ai ricatti: “oggi è stato dimostrato che il governo
non casca”. Lavorerò, promette, con una maggioranza politica coesa. Intanto dopo
la spaccatura registrata fino a stamani sul sostegno a Letta, nel Pdl è ancora alta
la tensione. Ci sono due classi dirigenti incompatibili, dice Quagliarello e alla
Camera Cicchitto ha ottenuto di formare un nuovo gruppo parlamentare con 12 deputati
del Pdl.