Berlusconi dà la fiducia a Letta. In serata il voto alla Camera
Ieri sera il voto di fiducia alla Camera, dopo il sì del Senato in mattinata al Governo
Letta con la retromarcia a sorpresa di Silvio Berlusconi che alla fine ha deciso di
dare l’assenso all’esecutivo. A favore, dunque, Pdl, Pd e Scelta civica. Contrari
Movimento 5 Stelle, Lega e Sel. "Sono convinto che oggi facciamo un passo avanti molto
forte”, “la pazienza del Paese è finita”, ha detto il premier Enrico Letta. Dalla
Commissione e dal Consiglio Ue: bene la stabilità politica in Italia. Il servizio
di Debora Donnini:
Una giornata
politica intensa apertasi con il sì del Senato al Governo Letta e la marcia indietro
di Silvio Berlusconi che stamani ha deciso all’ultimo di dare la fiducia, “non senza
interno travaglio”, specifica nel discorso. Un voto improvviso che nasconde una sconfitta,
commenta il presidente dei senatori Pd, Zanda. In realtà tecnicamente il Governo sembrava
già avere i numeri necessari a Palazzo Madama grazie al sostegno assicurato fin da
ieri da Alfano e dal gruppo delle cosiddette colombe del Pdl. Nonostante il voto unito
per il sì, nel Pdl rimane comunque alta la tensione. Alla Camera Fabrizio Cicchitto
ottiene di formare un nuovo gruppo parlamentare con 12 deputati del Pdl ma, secondo
quanto comunicato, potrebbero arrivare a 26. "I gruppi si faranno” aveva detto da
parte sua Roberto Formigoni spiegando che stasera ne parleranno anche al Senato dove
ci sarebbero almeno 25 persone. E con quella che sembra una contromossa interna al
partito, tra i banchi di Montecitorio parte una raccolta di firme per confermare l'adesione
al gruppo Pdl-Forza Italia. Intanto, oggi Letta è intervenuto in mattinata al Senato
e nel pomeriggio alla Camera segnalando che serve un governo forte per affrontare
rapidamente tre esigenze: l'impasse istituzionale, la crisi economica e il rapporto
con l'Europa. Poi precisa che nella legge di stabilità "il cuore di tutto sarà la
riduzione delle tasse sul lavoro" e del "cuneo fiscale", in particolare per rendere
più pesante la busta paga. Bisogna trovare l’accordo per cambiare la legge elettorale.
Quindi dice basta ai ricatti: “oggi è stato dimostrato che il governo non casca”.
Lavorerò, promette, con una maggioranza politica coesa. Plaude l’Europa: la Commissione
e il Consiglio Ue sottolineano che la stabilità politica è vitale per l’Italia.