Il Papa ai vescovi del Brasile: la Chiesa si occupi dell’Amazzonia e dei suoi abitanti
Un incontro “molto piacevole e semplice”: così il segretario generale della Conferenza
episcopale del Brasile, mons. Leonardo Steiner, racconta l’udienza con il Papa, sabato
scorso in Vaticano, insieme al presidente e vicepresidente dei vescovi brasiliani,
il cardinale Damasceno Assis e mons. Belisario da Silva. Il servizio di Roberta
Gisotti:
Solo due mesi
fa, Papa Francesco era in Brasile, per la Gmg di Rio, e in quella occasione sono risuonate
nel mondo intero gli appelli rivolti oltre che ai giovani ai vescovi e ai sacerdoti.
Ricordiamo l’invito ad uscire con coraggio dalla parrocchie per annunciare Cristo
senza presunzioni, partendo dalle periferie e dalle persone lontane e tra le sfide
la principale per la Chiesa brasiliana indicare la formazione di ministri capaci di
scaldare il cuore della gente, di scendere nella notte senza essere invasi dal buio.
E poi ancora l’incoraggiamento ad andare controcorrente rispetto ad un “umanesimo
economicista che si è imposto nel mondo” e l’attenzione particolare da porre all’Amazzonia
e ai suoi abitanti Su questi temi è tornato Francesco nell’udienza di sabato, con
la promessa di voler tornare in Brasile, come racconta mons. Leonardo Steiner
al microfono di Christiane Murray:
R. – Ci ha ricordato due punti del
suo discorso che ha fatto ai vescovi presenti alla Giornata mondiale. Il primo sulla
formazione, prima per noi stessi vescovi, per i preti ma anche per i laici. Ha insistito
su questo punto, invitandoci ad investire tutte le nostre forze. L’altro punto che
ci ha ricordato, rafforzato e domandato più di una volta è la questione dell’Amazzonia.
La Chiesa – ha detto – deve preoccuparsi dell’Amazzonia come un tutto, per portarvi
il Vangelo ma anche preoccupandosi della cultura locale, dei popoli che vivono vicino
ai fiumi e dei popoli indigeni, della vera cultura che esiste anche nell’Amazzonia.
Ha detto che la Chiesa brasiliana è responsabile per l’Amazzonia: deve preoccuparsi
dell’Amazzonia, deve discutere e pensare anche ad un programma per aiutare a formare
i presbiteri locali. Dopo abbiamo parlato molto riguardo alla Giornata mondiale: lo
abbiamo ringraziato per la sua presenza così bella, allegra, che ci ha portato tantissima
gioia, e che ha anche aperto alcuni orizzonti per i nostri giovani e anche per la
nostra Chiesa che deve portare il Vangelo, andare alle periferie esistenziali, ma
anche alle periferie sociali. Lo abbiamo ringraziato tantissimo. Il cardinale Damasceno
Asiss gli ha anche ricordato che gli aveva proposto di tornare in Brasile nel 2017.
E lui ha detto: “Io voglio tornare!”. Ma non ha confermato naturalmente, perché abbiamo
ancora quasi quattro anni davanti a noi.