Usa-Cuba: anche i vescovi chiedono la fine dell’embargo a L'Avana
I vescovi degli Stati Uniti si uniscono al recente appello dell’episcopato cubano
per la fine dell’embargo americano contro Cuba. In una lettera indirizzata al Consigliere
per la Sicurezza Nazionale Susan E. Rice, il presidente della Commissione per la giustizia
internazionale e la pace della Conferenza episcopale (Usccb), mons. Richard E. Pates,
chiede il ritiro di tutte le misure restrittive dell’Amministrazione americana nei
confronti di Cuba e la riapertura delle relazioni diplomatiche tra Washington e L’Avana.
Secondo i vescovi americani, intervenuti più volte in questi anni sulla questione,
la fine del quasi cinquantennale isolamento imposto dagli Stati Uniti a Cuba, sarebbe
molto più efficace per la causa dei diritti umani e della liberà nell’isola caraibica.
L’appello giunge a quasi due settimane da quello rivolto lo scorso 15 settembre nella
lettera della Conferenza episcopale cubana al Presidente Raul Castro. Nella nota intitolata:
“La speranza non delude”, i presuli hanno chiesto al Capo dello Stato cubano di accompagnare
le riforme economiche introdotte dall’Esecutivo con riforme democratiche. In questo
senso la missiva chiedeva al Governo di aprire agli Stati Uniti, incoraggiando “nuove
iniziative di dialogo” che portino ad una ripresa delle relazioni diplomatiche e alla
fine dell’embargo. Secondo i vescovi cubani, “i cambiamenti incoraggiano la speranza
del nostro popolo” e potranno riaprire la strada verso il processo di riconciliazione
nazionale. (A cura di Lisa Zengarini)