"Papa Francesco rende interessante ciò che è importante"
Luìs Badilla Morales, Radio Vaticana Le lettere
di Papa Francesco e del Papa emerito, pubblicate da un quotidiano italiano, e l'intervista
dello stesso Papa Bergoglio alla Civiltà Cattolica hanno avuto una vasta eco sui mezzi
di comunicazione, in particolare sul web. La circostanza ha però generato l'errata
percezione che sia cambiato il modo di comunicare dei Pontefici. Ogni Papa ha, naturalmente,
un suo modo di comunicare che dipende dallo stile, dalla biografia, dall'esperienze
pastorali e diplomatiche. Ma i papi rilasciano interviste da decenni, il primo fu
Leone XIII, ma anche Paolo Vi ne rilasciò una addirittura in piazza S. Pietro di fronte
a molti cronisti. Per non parlare di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, la cui intervista
a Peter Seewald, pubblicata nel libro 'Luce del mondo', suscitò grande interesse. La novità dunque è soprattutto nella grande amplificazione mediatica data a
questi gesti dalla rete, dal web. Oggi ogni fatto diventa planetario in tempo reale
a causa di internet. A ciò va aggiunto il rinnovato interesse dei mass-media per la
Chiesa collegato al pontificato di Papa Francesco. Il Pontefice fa di tutto per
farsi ascoltare e ha ragione: non ha senso avere un messaggio così rilevante come
quello del Vangelo e non usare tutti gli strumenti possibili per comunicarlo. Francesco
riesce a rendere interessante ciò che è importante, in un mondo dove spesso le cose
più interessanti sono le più irrilevanti. Non è poco. (Intervista a cura di
Fabio Colagrande)