2013-09-26 13:47:33

Siria: il monastero di Santa Tecla a Maaloula una presenza di pace e fraternità


“Siamo pienamente consapevoli del fatto che la presenza del monastero nella regione costituisce un chiaro invito all’amore, alla pace e alla fraternità tra i figli della stessa Patria. Noi desideriamo fortemente rimanere lì per testimoniare il nostro amore per il Paese e per tutti i suoi figli e per manifestare il nostro assoluto rifiuto della violenza e dei flagelli che travolgono il suolo della nostra patria e i suoi abitanti”. Con queste parole il Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente spiega all'agenzia Sir, la ragione per cui le suore e gli orfani del monastero di Santa Tecla hanno scelto di rimanere lì, nonostante i continui scontri armati. Ieri il Patriarcato si era rivolto alla Croce rossa siriana e internazionale perché invii uno o più convogli speciali di approvvigionamento. “Questo permetterà loro di rimanere nel monastero e nella città come testimoni della loro appartenenza a questa terra che amiamo”. E in un tempo di difficili trattative diplomatiche, la richiesta di aiuto del monastero si trasforma in un appello alle coscienze perché “si fermi lo spargimento di sangue; si rigetti l’uso della violenza” e si adotti “il dialogo come unica via per risolvere i conflitti, rispettare l’essere umano, preservare e proteggere la sua libertà e la sua dignità”. “Possa Dio proteggere Maaloula, la Siria e il mondo intero, e riversare nel mondo la sua pace”. (R.P.)







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