2013-09-26 07:48:18

Pakistan: salito a 355 il numero delle vittime del sisma in Baluchistan. L'impegno nei soccorsi della Caritas


E' arrivato a 355 il numero dei morti causati dal terremoto che ha colpito il Pakistan. Un bilancio, secondo fonti locali, destinato ancora a salire a causa della difficoltà di movimento dei soccorsi. Il sisma ha interessato – lo ricordiamo – una vasta zona della provincia del Baluchistan. Sentiamo Maria Grazia Coggiola:RealAudioMP3

E' ancora difficile tracciare un bilancio delle vittime e dei dispersi per la difficolta' di raggiungere le zone terremotate che si trovano in una vasta zona montagnosa e desertica con strade difficilmente percorribili. Le quadre di soccorso sono all'opera nel distretto di Awaran, dove e' stato localizzato l'epicentro, ma non hanno ancora raggiunto tutti i villaggi. Da quanto si e' appreso, l'emergenza e' ora di trasferire i feriti con elicotteri negli ospedali di Karachi, che dista oltre 280 km. Il distretto, uno dei piu' poveri della provincia del Baluchistan, e' infatti carente strutture sanitarie. Secondo un portavoce del governo locale, ci sono almeno 300 mila persone senza tetto. La forte scossa ha ridotto in macerie la maggior parte delle tradizionali case costruite con mattoni di fango essiccato. Intanto incombe anche la minaccia di attentati dei numerosi gruppi militanti separatisti attivi nella provincia che e' una delle piu' pericolose del Pakistan Una squadra di medici e' stata attaccata da uomini armati martedi' sera, ma senza conseguenze per l'intervento delle forze di sicurezza. Intanto continua a incuriosire l'isolotto emerso nel Mar arabico, davanti alla costa di Gwadar, un raro fenomeno indirettamente provocato dal sisma. Centinaia di pescatori e curiosi sono sbarcati sulla formazione rocciosa che secondo i geologi pachistani e' ricca di gas metano.

Sulla situazione dell’area terremotata, Giada Aquilino ha intervistato Amjad Gulzar, direttore di Caritas Pakistan, direttamente impegnato nei soccorsi:RealAudioMP3

R. – The earthquake...
Il terremoto è stato di magnitudo 7.8 sulla scala Richter. Grazie al governo e ad alcune risorse che abbiamo in quella particolare zona, in Baluchistan, l’area terremotata è stata inquadrata nella zona di Awaran. Anche altri distretti sono stati colpiti. C’è il pericolo di altre scosse di assestamento e ci si aspetta che il numero dei morti aumenti. Per le persone colpite, il governo e l’esercito pakistano stanno fornendo nell’immediato rifugi di emergenza e cibo. Molte persone sono ancora a cielo aperto, hanno perso le loro case e tutto quello che possedevano. I soccorritori medici hanno già cominciato ad occuparsi di quella particolare area. Pure l’amministrazione del distretto è attiva. Anche alcune infrastrutture pubbliche del governo sono state danneggiate e quindi per il supporto e l’assistenza molti altri dipartimenti governativi si stanno muovendo. Caritas Pakistan è preoccupata e ha fornito i primi aggiornamenti alla Caritas Internationalis e il suo team si è già mosso verso l’area colpita per avere informazioni e capire la situazione. Caritas Pakistan, inoltre, sta lavorando anche con le autorità locali per contribuire a livello di aiuti umanitari.

D. – Quanto incide un terremoto così forte su una zona come quella del Baluchistan?

R. – Baluchistan compared to other provinces...
Il Baluschistan in confronto ad altre province del Pakistan è una zona marginalizzata e le persone perlopiù non sono benestanti. Si tratta di gente vulnerabile che, quindi, sarà ancora più vulnerabile dopo questa crisi. Quindi Caritas Pakistan sta lavorando in coordinamento con il distretto, con i volontari, con il governo a livello provinciale, per trovare possibili mezzi per poter assistere i sinistrati, fornendo assistenza medica, soccorso, cibo e occupandosi dei bisogni dei bambini, fornendo loro anche kit di pronto soccorso e riparo.

D. – Qual è l’appello di Caritas Pakistan e qual è l’aiuto che la Chiesa può dare in queste ore?

R. – Caritas Pakistan is looking forward and towards...
Caritas Pakistan si rivolge al mondo perché si mobiliti per affrontare questa situazione di crisi, per assistere le vittime e per fornire loro soccorso immediato attraverso cibo, ripari di emergenza e assistenza medica. E in questa mobilitazione l’aiuto della Chiesa è essenziale per assistere le vittime.


Dell’emergenza in Pakistan ci parla anche Fabrizio Cavalletti, dell’ufficio Asia di Caritas Italiana, intervistato da Giada Aquilino:RealAudioMP3

R. – Il Pakistan è considerato un Paese a basso sviluppo umano: nell’ultima classifica che ogni anno stila l’Undp è al 145 posto su 186. E’ un Paese in cui la popolazione vive una situazione di povertà: anche l’area del Baluchistan è in questa situazione. Quindi la calamità naturale evidentemente colpisce una popolazione che vive già in una situazione di difficoltà e vulnerabilità. Al di là dell’intensità del terremoto, che è stata molto grande e che quindi anche altrove sarebbe stato distruttivo, questa è la ragione per cui ci sono danni molto ingenti.

D. – L’appello della Caritas qual è per il Baluchistan?

R. – L’appello della Caritas è quello di cercare di intervenire il prima possibile. In questo momento chi vuole esprimere una solidarietà e una generosità può farlo inviando delle offerte che possono poi essere utilizzate sostenendo degli interventi mirati che, appunto, la Caritas – in collaborazione le altre organizzazioni – sta predisponendo per soccorrere la popolazione. E’ possibile utilizzare il conto corrente di Caritas Italiana, che è visibile sul sito www.caritasitaliana.it.









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