Pakistan. La Chiesa denuncia la situazione critica dei cristiani. Welby chiede la
protezione delle minoranze
“E’ un momento davvero molto triste per la Chiesa pakistana. La situazione è molto
critica. I fedeli cristiani morti nell’attentato alla chiesa di Peshawar sono martiri
innocenti della fede, in quanto sono stati uccisi mentre erano in chiesa a pregare.
Nelle nostre Chiese stiamo organizzando veglie di preghiera per loro. Chiediamo a
tutti i fedeli del mondo di pregare per noi”: lo dice all’agenzia Fides padre Waseem
Walter, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) in Pakistan,
descrivendo l’atmosfera di alta tensione fra le minoranze religiose dopo l’attacco
kamikaze alla chiesa anglicana di tutti i Santi a Peshawar, il 22 settembre scorso.
Dopo i tre giorni di lutto per ricordare le vittime dell’attentato, in diversi luoghi
della nazione si continuano a organizzare veglie di preghiera ecumeniche, come quella
prevista oggi, alla Chiesa di Sant’Antonio a Lahore, a cui partecipano membri e operatori
della Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza episcopale del Pakistan. In
una nota inviata a Fides, l'avvocato cristiano Nasir Saeed, responsabile dell’Ong
Claas (“Centre for Legal Aid, Assistance and Settlement”), impegnata nella difesa
dei cristiani in Pakistan, afferma: “Temo che l’attacco a Peshawar possa segnare una
svolta negativa per la persecuzione dei cristiani in Pakistan. Finora per colpirli
si è usato il pretesto della blasfemia, spesso con false accuse. Ora l’intimidazione
diventa barbaro assassinio e si tenta di eliminare i cristiani dal Paese”. Un appello
al governo del Pakistan perché protegga le minoranze e parole di solidarietà alla
comunità cristiana di Peshawar è stato rivolto dall’arcivescovo di Canterbury Justin
Welby in un’intervista rilasciata a Radio 4 della Bbc, ripresa oggi su tutti i giornali
britannici e nel corso della quale ha parlato degli attacchi mirati alle comunità
cristiane nel mondo. “Chiediamo di garantire che i cittadini di tutte le minoranze
siano adeguatamente protetti”. In particolare Welby punta il dito sulla legge sulla
blasfemia in Pakistan adottata qualche tempo fa e la cui applicazione varia di volta
in volta. Tali leggi - ha detto - “sono state spesso utilizzate in modi che ci sembrano
essere ingiusti". Un forte appello alla preghiera, in solidarietà con i cristiani
pakistani, è stato lanciato – riferisce una nota giunta a Fides – dalla “Asia Evangelical
Alliance”, che unisce le comunità cristiane evangeliche dell’intero continente. Anche
la Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza episcopale dell’India, in un comunicato
inviato all’agenzia Fides, chiede “giustizia per le vittime e risarcimenti per le
famiglie”, invocando protezione per i cristiani. Si moltiplicano, intanto, l’iniziativa
di aiuto e solidarietà verso le famiglie cristiane di Peshawar, colpite dalla strage,
da parte di associazioni di pakistani cristiani all’estero. (R.P.)