2013-09-25 08:19:47

Siria: 2 milioni di bambini ridotti alla fame. Attesa per il rientro degli ispettori Onu


Dovrebbero rientrare oggi in Siria gli ispettori delle Nazioni Unite sulle armi chimiche, mentre sul terreno sono segnalate nuove violenze. Il servizio di Marina Calculli:RealAudioMP3
Un’offensiva dei ribelli ieri ha cercato di sfondare il blocco sud ovest di Damasco e nel cuore della capitale un’autobomba è esplosa provocando la morte di sette persone. Anche a Daraia i lealisti e i ribelli continuano a scontrarsi; mentre nella provincia di Aleppo è stato ucciso un uomo francese, convertitosi all’islam e nominato Abu Mohammad al-Faransi era partito per la Siria per combattere tra gli islamisti anti Assad. Inoltre 13 gruppi ribelli islamisti hanno firmato un documento in cui rifiutano la coalizione nazionale siriana - il gruppo di opposizione politica in esilio – e non riconoscono il governo recentemente eletto di Ahmad Toameh. Tra i 13 firmatari ci sono anche i Fronte al-Nusra, le brigate Al Tawhid di Aleppo e Ahrar al-Sham. Molti dei loro combattenti non sono siriani, il loro obiettivo è imporre la Sharia come unica fonte di legislazione e fare della Siria uno stato islamico.

In Siria sono almeno due milioni i bambini che combattono la guerra contro la fame. Lo denuncia Save the Children che ha presentato un rapporto ieri, in occasione dell’apertura dell’Assemblea generale dell’Onu. Nel documento si racconta dei 7 milioni di abitanti caduti in povertà dall’inizio del conflitto, di come nelle aree rurali di Damasco un bambino su venti sia malnutrito e il 14% sia affetto da malnutrizione grave. Le famiglie, spiega ancora Save the Children, non sono più in grado di produrre o comprare cibo. Francesca Sabatinelli ha intervistato il portavoce in Italia, Filippo Ungaro:RealAudioMP3







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