Si chiude questa sera al Teatro Morlacchi di Perugia la 68.ma edizione della Sagra
musicale umbra. Sul tema conduttore della Trasfigurazione, inteso nella sua dimensione
più spirituale si è snodato un percorso di concerti che ha reso omaggio in particolare
a Wagner e a Britten e ha ospitato un grande protagonista anche della musica sacra
del nostro tempo Krzysztof Penderecki, nel meraviglioso Chiostro del Convento di Assisi.
Il bilancio e gli interpreti nel servizio di Gabriella Ceraso:00:02:23:52
Quattordici serate in cornici dense di storia e di spiritualità: sono stati
gli ingredienti di successo anche quest’anno per la Sagra musicale. Il tema era arduo,
la Trasfigurazione, un episodio evangelico ma anche un processo di sublimazione affidato
alle note. Ma il pubblico ha gradito, commenta il direttore artistico Alberto Batisti:
Il
pubblico ha reagito come in un autentico pellegrinaggio vero un percorso di elevazione;
attraverso la musica di purificazione, un respiro di assoluto…
Tra i protagonisti
assoluti di questa edizione è stata la musica di Wagner: se preziosa è risultata la
proposta delle sue trascrizioni per pianoforte a quattro mani; emozionante è stata
la selezione dalle Opere in particolare l’addio di Wotan da La Valchiria e soprattutto
la Trasfigurazione di Isotta, dal Tristano e Isotta. Ancora Alberto Batisti:
Isotta
non muore, ma si trasfigura. Quindi, abbiamo voluto ristabilire l’originale transito
di Isotta verso un’altra dimensione che è appunto quella dell’assoluto: l’assoluto
dell’amore nell’unione eterna con il suo Tristano. È stato un momento emozionante;
in quel momento ho anche voluto far accendere piano piano tutte le luci della sala.
Ma il vero fulcro attorno al quale ha ruotato l'edizione di quest'anno è stata
la musica di Benjamin Britten. Memorabile la realizzazione della sua Parabola da Chiesa,
Curlew River, regia di Andrea De Rosa e direzione di Jonathan Webb, che così
parla del valore profondamente cristiano di un’opera in cui la fede placa e colma
il dolore di una madre che ha perso il figlio:
Per me ci sono alcuni pezzi
di una profondità ed una verità enormi; sentimenti che un po’ mancano nella nostra
vita quotidiana. È allora importantissimo per noi musicisti - avendo questo repertorio
“magico” – di offrire a tutti questa esperienza.
Di questa 68.ma Sagra
però il pubblico non potrà dimenticare l’esecuzione, al Chiostro del Convento di San
Francesco di Assisi, dell’opera del maestro del sacro contemporaneo, Krzysztof
Penderecki che a Karol Wojtyla - suo amico ed ispiratore - ha dedicato anche il
bis del suo concerto. Queste le sue parole dopo il concerto:
R. – From the
middle of the Fifties I was writing such a music, … E’ dalla metà degli anni Cinquanta
che scrivo questa musica, quando – a quell’epoca – nessuno in Polonia componeva questo
tipo di musica. Ho scritto su quasi ogni soggetto, ad iniziare dallo Stabat Mater,
dalla Passione … A 65 anni ho scritto un Credo … Credo di aver utilizzati le Sacre
Scritture per oltre 40 – 50 pezzi. In tutto quello che ho scritto ho utilizzato non
solo il latino, ma anche lo slavo e l’ebraico: la musica sacra, questa è la mia lingua,
quella nella quale mi esprimo da 60 anni …
D. – Quale significato ha per lei
suonare in prossimità della tomba di San Francesco?
R. – Now, first of all
I have been here may be after Karol Wojtyla became Pope. … Bene: intanto, sono
stato qui dopo l’elezione al Pontificato di Papa Wojtyla. Ho scritto per lui un Te
Deum, e la prima esecuzione mondiale è stata proprio in questa chiesa. E io la ricordo
molto bene. Ovviamente, per tutti questo luogo è carico di Mistero …