2013-09-24 20:17:16

Si chiude a Perugia la sagra musicale umbra


Si chiude questa sera al Teatro Morlacchi di Perugia la 68.ma edizione della Sagra musicale umbra. Sul tema conduttore della Trasfigurazione, inteso nella sua dimensione più spirituale si è snodato un percorso di concerti che ha reso omaggio in particolare a Wagner e a Britten e ha ospitato un grande protagonista anche della musica sacra del nostro tempo Krzysztof Penderecki, nel meraviglioso Chiostro del Convento di Assisi. Il bilancio e gli interpreti nel servizio di Gabriella Ceraso:00:02:23:52

Quattordici serate in cornici dense di storia e di spiritualità: sono stati gli ingredienti di successo anche quest’anno per la Sagra musicale. Il tema era arduo, la Trasfigurazione, un episodio evangelico ma anche un processo di sublimazione affidato alle note. Ma il pubblico ha gradito, commenta il direttore artistico Alberto Batisti:

Il pubblico ha reagito come in un autentico pellegrinaggio vero un percorso di elevazione; attraverso la musica di purificazione, un respiro di assoluto…

Tra i protagonisti assoluti di questa edizione è stata la musica di Wagner: se preziosa è risultata la proposta delle sue trascrizioni per pianoforte a quattro mani; emozionante è stata la selezione dalle Opere in particolare l’addio di Wotan da La Valchiria e soprattutto la Trasfigurazione di Isotta, dal Tristano e Isotta. Ancora Alberto Batisti:

Isotta non muore, ma si trasfigura. Quindi, abbiamo voluto ristabilire l’originale transito di Isotta verso un’altra dimensione che è appunto quella dell’assoluto: l’assoluto dell’amore nell’unione eterna con il suo Tristano. È stato un momento emozionante; in quel momento ho anche voluto far accendere piano piano tutte le luci della sala.

Ma il vero fulcro attorno al quale ha ruotato l'edizione di quest'anno è stata la musica di Benjamin Britten. Memorabile la realizzazione della sua Parabola da Chiesa, Curlew River, regia di Andrea De Rosa e direzione di Jonathan Webb, che così parla del valore profondamente cristiano di un’opera in cui la fede placa e colma il dolore di una madre che ha perso il figlio:

Per me ci sono alcuni pezzi di una profondità ed una verità enormi; sentimenti che un po’ mancano nella nostra vita quotidiana. È allora importantissimo per noi musicisti - avendo questo repertorio “magico” – di offrire a tutti questa esperienza.

Di questa 68.ma Sagra però il pubblico non potrà dimenticare l’esecuzione, al Chiostro del Convento di San Francesco di Assisi, dell’opera del maestro del sacro contemporaneo, Krzysztof Penderecki che a Karol Wojtyla - suo amico ed ispiratore - ha dedicato anche il bis del suo concerto. Queste le sue parole dopo il concerto:

R. – From the middle of the Fifties I was writing such a music, …
E’ dalla metà degli anni Cinquanta che scrivo questa musica, quando – a quell’epoca – nessuno in Polonia componeva questo tipo di musica. Ho scritto su quasi ogni soggetto, ad iniziare dallo Stabat Mater, dalla Passione … A 65 anni ho scritto un Credo … Credo di aver utilizzati le Sacre Scritture per oltre 40 – 50 pezzi. In tutto quello che ho scritto ho utilizzato non solo il latino, ma anche lo slavo e l’ebraico: la musica sacra, questa è la mia lingua, quella nella quale mi esprimo da 60 anni …

D. – Quale significato ha per lei suonare in prossimità della tomba di San Francesco?

R. – Now, first of all I have been here may be after Karol Wojtyla became Pope. …
Bene: intanto, sono stato qui dopo l’elezione al Pontificato di Papa Wojtyla. Ho scritto per lui un Te Deum, e la prima esecuzione mondiale è stata proprio in questa chiesa. E io la ricordo molto bene. Ovviamente, per tutti questo luogo è carico di Mistero …















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