2013-09-23 17:01:51

Siria. Assad: non mi preoccupano pressioni dei Paesi occidentali


Il lavoro delle diplomazie non ferma i combattimenti in Siria: le milizie del Libero esercito siriano, braccio armato dell’opposizione, hanno rivendicato la conquista di undici villaggi nei pressi di Aleppo, mentre nel nord del Paese si segnalano nuovi scontri tra le diverse fazioni di ribelli. Intanto Assad torna a mostrare sicurezza davanti le pressioni dei Paesi occidentali. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

“Stati Uniti, Francia e Regno Unito cercano soltanto di passare per vincitori in una guerra contro il loro nemico immaginario, la Siria”. In un’intervista alla televisione cinese, il presidente siriano Assad ostenta sicurezza, sostenendo di “non essere preoccupato” per i tentativi dei Paesi occidentali di far approvare l’uso della forza in sede Onu. Assad evoca anche il rischio che gruppi terroristici, guidati dall’esterno, potrebbero attaccare ispettori Onu durante le visite agli arsenali di Damasco, per poi far ricadere la colpa sul governo. E sempre al fianco del regime resta la Russia che, attraverso il ministro degli Esteri Lavrov, ha ribadito: “l'uso della forza sarà a favore dei ribelli islamici, che andranno al potere”. Parole che arrivano mentre si apre una settimana cruciale alle Nazioni Unite, dove la crisi siriana sarà al centro del dibattito tra 200 delegati riuniti a New York. Intanto sul terreno proseguono i combattimenti, il Libero esercito siriano annuncia la conquista di 11 villaggi nella zona rurale di Aleppo. Scontri sempre più cruenti anche tra le diverse fazioni dei ribelli: diversi miliziani stranieri e Abu Abdullah al-Libi, capo militare dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante, organizzazione affiliata ad al-Qaeda, sono stati uccisi vicino al confine con la Turchia. Lo stesso movimento jihadista accusa il Libero esercito siriano, che a sua volta nega ogni coinvolgimento.







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