Padre Pio. Frate Lotti: scaldava i cuori delle persone come Papa Francesco
La Chiesa ha ricordato ieri San Pio da Pietrelcina, il cui corpo è visibile in modo
permanente dal 1° giugno di quest’anno. A 45 anni dalla sua morte, Padre Pio continua
ad essere amato e venerato da migliaia di fedeli e a San Giovanni Rotondo sono molte
le celebrazioni per questa ricorrenza. Tra queste, ieri pomeriggio, l’Eucaristia presieduta
da mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia–Vieste–San Giovanni Rotondo e
seguita da una processione con la nuova statua di Padre Pio benedetta da Papa Francesco.
Sull’attualità della figura di san Pio, Debora Donnini ha intervistato frate
Luciano Lotti, direttore della rivista "Studi su Padre Pio":
R. – Noi abbiamo
la fortuna di avere, in questo tempo, questo Papa meraviglioso che ci spinge ad uscire
fuori, ad evangelizzare e io penso che proprio Padre Pio possa dare un senso all’evangelizzazione:
un’evangelizzazione che parte dall’Eucaristia. Un po’ come tutte le sue amicizie,
quando qualcuno voleva partire, lui diceva: “Aspetta, parti domani”, cioè, per lui
era importante che si partecipasse all’Eucaristia e poi si andasse, proprio come una
missione per andare nella vita di tutti i giorni.
D. – Papa Francesco esorta
spesso ad andare verso le periferie esistenziali; Padre Pio non si è mosso molto da
San Giovanni Rotondo, eppure ha compiuto un’opera di evangelizzazione molto importante,
anche tramite la bilocazione, ma non solo. Lei vede una sintonia tra i due in questo
senso?
R. – Sì. Innanzitutto, dobbiamo pensare questo: Padre Pio è andato nelle
periferie del cuore, cioè anche con la sua intransigenza, con la sua fedeltà a Dio,
che imponeva agli altri, è andato verso quelle periferie del cuore che sono ancora
chiuse ad una risposta piena. Le chiamiamo “periferie” perché i veri problemi forse
li mettiamo a lato. Allora, Padre Pio voleva andare proprio in fondo al problema e
cercare di risolverlo con l’incontro con Dio. E’ molto molto interessante però che
sebbene Padre Pio non si sia mosso – anche se giustamente ha girato il mondo con le
bilocazioni in un modo eccezionale - lui è riuscito a presentare Dio dovunque attraverso
un metodo che oggi è modernissimo: attraverso l’immagine, la comunicazione.
D.
– Secondo lei, quale è appunto l’immagine autentica di Cristo che Padre Pio maggiormente
ha mostrato con la sua vita?
R. – Prima di tutto, l’immagine del Cristo che
si affianca ai sofferenti: pensate a quell’espressione del suo Epistolario nella quale
dice: “Vorrei spogliarmi di tutto per andare verso i bisognosi”. Padre Pio usava dire:
“Non ci si interroga mai sulla carità. Bisogna farla, e basta”.
D. – Un’altra
espressione che Papa Francesco usa spesso e a cui invita la Chiesa, è a riscaldare
i cuori delle persone parlando appunto di un’umanità ferita. Questo anche ha una sintonia
con Padre Pio: lui riscaldava il cuore anche attraverso la Confessione …
R.
– In questi giorni abbiamo portato qui a San Giovanni Rotondo la statua di Padre Pio
che Papa Francesco ha benedetto il 18 settembre, ed è una statua che ha come caratteristica
quel sorriso accogliente di Padre Pio. Spesso si parla di un Padre Pio intransigente
in confessione: senz’altro lui voleva fedeltà, ma soprattutto era una persona che
con il suo sorriso, a volte proprio anche con il suo abbraccio, faceva sentire come
Dio stava vicino al peccatore che voleva convertirsi. Padre Pio scaldava i cuori soprattutto
con questo atteggiamento bello, sereno, di avvicinare le persone a Dio. Lui, di per
sé, era una persona molto semplice, quindi avvicinava le persone a volte con una battuta.
Il modo di Padre Pio di scaldare i cuori era proprio come quello di questo Papa: abbracciare,
stare vicino, con grande semplicità.