Le parti sociali chiedono il taglio del costo del lavoro. Ore decisive per il Gruppo
Riva
Il Governo sta mettendo a punto il decreto per sbloccare la produzione negli stabilimenti
del Gruppo Riva, che nei giorni scorsi aveva messo in libertà 1.400 lavoratori. Intanto
sindacati e Confindustria chiedono il taglio delle tasse su lavoro e imprese, mentre
tra le forze politiche dibattito acceso sulla possibilità di evitare l’aumento dell’Iva.
Servizio di Giampiero Guadagni:
Un miliardo
di euro. E’ la copertura che servirebbe ad evitare dal primo ottobre l’aumento dell’Iva
dal 21 al 22%. Il Governo ritiene questa misura necessaria per il rispetto del 3%
nel rapporto deficit-pil. E il ministro dell'Economia Saccomanni ha anche prospettato
le sue dimissioni, nel caso in cui la maggioranza delle larghe intese continui il
pressing sulla gestione dei conti pubblici. La rinata Forza Italia, in particolare,
insiste sul tema tasse: ipotizza coperture per evitare l’aumento dell’Iva e abolire
definitivamente l’Imu. Tutto insieme non si può fare, sostiene il Pd, favorevole al
rinvio dell'aumento dell'Iva ma anche al ripristino dell'Imu per le prime case di
maggior pregio. Anche perché, viene sottolineato, occorre garantire risorse per la
cassa integrazione. Soluzioni che andranno trovate nella prossima legge di stabilità,
l'ex finanziaria. Da parte loro i sindacati chiedono al Governo un intervento deciso
per il taglio delle tasse su lavoro e impresa, senza il quale preannunciano una mobilitazione
unitaria. E anche per il presidente di Confindustria Squinzi la priorità è la riduzione
del cuneo fiscale, cioè la differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro e quanto
incassato effettivamente dal lavoratore. Su questi temi il premier Letta ha annunciato
un confronto con le parti sociali prima appunto della legge d stabilità.