Indonesia: a Java estremisti islamici contro la riapertura di una parrocchia
Dopo nove anni di attese e battaglie pacifiche per poter usare il luogo di culto,
la notizia del via libera delle autorità alla riapertura della chiesa di Santa Bernadette
a Ciledug, nella reggenza di Tangerang (provincia di Banten) ha rallegrato la comunità
cattolica locale. Tuttavia, la gioia è durata poche ore perché è subito montata una
campagna di protesta da parte di gruppi estremisti islamici, che chiedono di rimettere
i sigilli al luogo di culto nonostante il rilascio del permesso di costruzione (Imb).
Secondo alcune testimonianze, molti dei manifestanti che domenica si sono riuniti
nei pressi dell'edificio - per impedire le celebrazioni domenicale - non sarebbero
cittadini della zona, ma membri del cosiddetto Forum islamico "venute da fuori" per
"alimentare la protesta". Fonti dell'agenzia AsiaNews, anonime per motivi di sicurezza,
raccontano che nei giorni scorsi l'amministrazione locale di Tangerang, nella persona
del sindaco uscente Wahid Halid, ha rilasciato l'Imb, necessario per la riapertura
del luogo di culto cristiano chiuso nel 2004. Era stato lo stesso primo cittadino
a mettere i sigilli, per placare le proteste delle frange fondamentaliste della zona
contro la presenza di un luogo di culto cristiano. L'iter per la costruzione di una
chiesa in Indonesia - cattolica o protestante - è complicato e possono trascorrere
da cinque a dieci anni prima di ottenere tutte le autorizzazioni. Il procedimento
è regolato dall'Izin Mendirikan Bangunan (Imb), delibera scritta che permette l'apertura
di un cantiere ed è rilasciato dalle autorità locali. La vicenda si complica se si
tratta di un luogo di culto cristiano: serve infatti il nulla osta di un certo numero
di residenti nell'area in cui viene costruito l'edificio e del gruppo per il dialogo
interreligioso del posto. E spesso subentrano "non meglio precisate motivazioni" che
spingono i funzionari a bloccare i progetti, dietro pressioni di movimenti radicali
islamici. "Sì, la notizia [della riapertura] è vera" ha dichiarato la fonte di AsiaNews
della parrocchia di Santa Bernadette. Il permesso "è arrivato la scorsa settimana"
con la firma del sindaco Halid, che a breve lascerà l'incarico al suo attuale vice.
Tuttavia, appena la notizia del rilascio del permesso ha iniziato a circolare sono
riprese le proteste che hanno toccato l'apice ieri, in occasione della festa domenicale.
Appartenenti a sedicenti gruppi islamisti, di chiara matrice estremista, hanno protestato
con slogan, cartelli e cori, lanciando minacce nel caso in cui dovesse continuare
il progetto di costruzione della chiesa. "Abbiamo dovuto cancellare la seconda Messa
di giornata" afferma un sacerdote, fra lo sgomento e l'ira di molti fedeli di una
comunità che ormai ha raggiunto le 11mila persone e che da troppo tempo è costretta
a celebrare le funzioni in Centri "non permanenti", fra cui sistemazioni di fortuna
o parrocchie vicine. L'Indonesia è la nazione musulmana più popolosa al mondo e, pur
garantendo fra i principi costituzionali la libertà religiosa, è sempre più spesso
teatro di attacchi e violenze contro le minoranze, siano essi cristiani, musulmani
ahmadi o di altre fedi. Nella provincia di Aceh - unica nell'Arcipelago - vige la
legge islamica (sharia), e in molte altre aree si fa sempre più radicale ed estrema
la visione e l'influenza della religione musulmana nella vita dei cittadini. Inoltre,
alcune norme come il permesso di costruzione - il famigerato Imb - vengono sfruttate
per impedire l'edificazione o mettere i sigilli a luoghi di culto cristiani, come
avviene da tempo nella reggenza di Bogor, nel West Java, contro i fedeli della Yasmin
Church. (R.P.)