2013-09-23 17:36:40

Il card. Bagnasco: ogni atto irresponsabile passerà al giudizio della storia


Per favorire l’occupazione serve un'"intensa e stabile concentrazione di energie, di collaborazioni". Lo ha detto ieri il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, nella prolusione del Consiglio Episcopale Permanente. Per il porporato “ogni atto irresponsabile – da qualunque parte provenga – passerà al giudizio della storia”. Il servizio di Alessandro Guarasci: RealAudioMP3

Il lavoro è la principale emergenza dell’Italia. Il cardinale Bagnasco chiede che si facciano passi concreti su questo fronte perché se è vero che “grande impegno viene profuso dai responsabili della cosa pubblica”, i “proclamati segnali di ripresa non sembrano dare, finora, frutti concreti sul piano dell’occupazione che è il primo, urgentissimo obiettivo”. Serve dunque la massima concentrazione da parte di tutti i soggetti in campo:

"Ogni atto irresponsabile – da qualunque parte provenga – passerà al giudizio della storia. Concentrazione che porti risultati sensibili per chi vive l’ansia del lavoro. Insieme si può! E si deve!".

Il cardinale Bagnasco ricorda le parole del Papa da Cagliari proprio sul lavoro. E poi torna a sottolineare che il vero motore del Paese è la famiglia, “fondata sul matrimonio di un uomo e una donna, grembo della vita, cellula sorgiva di relazioni, primordiale scuola di umanità”. E “nessuno dovrebbe discriminare, nè tanto meno incriminare in alcun modo, chi sostenga ad esempio che la famiglia e' solo quella tra un uomo e una donna fondata sul matrimonio”. La famiglia ha bisogno di essere considerata di più, anche con l’introduzione del “fattore familiare”:

"La gente guarda attonita, teme che i suoi sacrifici vengano buttati via e ogni giorno spera ancora che appaia qualche spiraglio realistico che faccia intravvedere il nuovo giorno; ma questo deve essere visto da tutti, non annunciato da pochi".

Un ricordo poi della GMG di Rio. Il Santo Padre - dice il card. Bagnasco - ha anche insistito perché si ristabilisca il dialogo tra i giovani e gli anziani, che sono i due estremi della società e che rischiano di essere scartati.







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