2013-09-23 15:04:37

Il Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma compie 65 anni


Compie 65 anni la Casa Salesiana di San Giovanni Bosco di Roma, conosciuta come Borgo Ragazzi Don Bosco. I festeggiamenti sono previsti a dicembre, mentre il 16 ottobre ci sarà un’udienza con il Papa. Tante le attività portate avanti ogni anno, dall’oratorio alla casa famiglia. Il direttore, don Stefano Aspettati, ha spiegato ad Elisa Sartarelli com’è cominciata quest’avventura che ha avuto inizio nel secolo scorso:RealAudioMP3

R. - 65 anni fa è iniziata l’avventura del Borgo Ragazzi Don Bosco, nel 1948, quando quelli che erano considerati gli sciuscià, cioè i ragazzi di strada che affollavano Roma nel Dopoguerra, considerati una piaga della società, venivano accolti dai salesiani in questo luogo, una ex caserma sulla Via Prenestina. Quei ragazzi da subito non furono più chiamati “sciuscià” dai Salesiani, ma "ragazzi di don Bosco"; da qui è nato il nome dell’opera. Alcuni furono accolti semplicemente per giocare, per essere tolti dalla strada; molti altri a mangiare, a vestirsi e altri ancora accolti in maniera fissa, residenziale. Quindi i primi 800–1000 ragazzi che arrivarono si sono moltiplicati nel corso degli anni fino ad oggi.

D. - Quali sono le attività portate avanti oggi?

R. - Il Borgo Ragazzi Don Bosco durante i 65 anni di attività ha chiaramente mutato un po’ la sua fisionomia a livello di attività ma sicuramente non ha mutato il cuore, specialmente quella connotazione tipicamente salesiana a favore dei giovani più poveri. Attualmente, fanno parte del Borgo Don Bosco l’oratorio – la tipica attività slesiana, con attività che vanno dall’esperienza del gioco libero nel cortile, allo sport organizzato, al teatro, alla musica, alla formazione umana e cristiana dei gruppi giovanili –, il centro di formazione professionale, che avvia i giovani al mondo del lavoro - oggi conta circa 150 allievi –, un centro di accoglienza per i minori – che segue ogni anno circa 150 giovani tra italiani e stranieri – che sono rimasti fuori dai percorsi formativi istituzionali per varie vicende, anche penali. C’è anche una casa famiglia per i minori e un movimento di famiglie disponibili per l’affido e la solidarietà familiare. In tutto, il giro supera i mille ragazzi.

D. - I 65 anni del Borgo Ragazzi cadevano a luglio, ma i festeggiamenti sono previsti per dicembre ...

R. - Sì, abbiamo in programma innanzitutto la partecipazione con tutti i nostri ragazzi mercoledì 16 ottobre a un’udienza con il Santo Padre, poi il 4 dicembre faremo un convegno al Campidoglio e subito dopo, il 6 dicembre, abbiamo organizzato una cena di raccolta fondi presso una sala dei Musei Vaticani; e infine un concerto a conclusione dei festeggiamenti, il primo febbraio. Noi cerchiamo di fare quello che ci ha insegnato Don Bosco e che i tanti salesiani che si sono susseguiti qui al Borgo hanno fatto, cioè dare di più a chi ha di meno. Quindi cerchiamo di prenderci cura dei giovani a partire dai loro bisogni primari che a volte sono l’istruzione o l’inserimento nel mondo del lavoro, per arrivare a quei bisogni più alti e più profondi, come interrogarsi sulla propria vita e anche sull’esperienza di Dio.







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