2013-09-23 08:06:58

Crisi siriana. Ban Ki-moon: affrontare emergenza umanitaria


Il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha incontrato, a margine della 68esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il Segretario generale della Lega Araba, Nabil el Araby. I due hanno sottolineato la necessità di ''porre fine allo spargimento di sangue in Siria'', così come la necessità di affrontare l'emergenza umanitaria nel Paese. Il leader del Palazzo di Vetro ha inoltre ribadito l'importanza di rafforzare la collaborazione tra le Nazioni Unite e la Lega Araba. Sul terreno intanto non si fermano gli scontri e la Mosca torna a ribadire la sua posizione contro l’uso della Forza nel Paese. Marina Calculli:RealAudioMP3

La Russia mette in guardia Washington: l’Occidente cerca di utilizzare l'accordo sul disarmo dell’arsenale chimico siriano per cercare una risoluzione ONU che legittimi l'uso della forza contro Damasco. Il regime – fanno sapere intanto le Nazioni Unite – ha fornito per tempo la lista delle armi chimiche in proprio possesso. E in vista dell’arrivo dei nuovi ispettori dell’ONU, che sorveglieranno le varie tappe del disarmo, Mosca si è poi detta disponibile a inviare propri soldati sul terreno per proteggere i funzionari del palazzo di vetro. Secondo il Cremlino, inoltre, i missili usati nel bombardamento chimico del 21 agosto scorso non sono stati venduti a Damasco, ma a tre paesi arabi, l’Egitto, gli Emirati e la Libia: un elemento – per Mosca – fortemente a favore della tesi che ad usare le armi chimiche siano stati i ribelli e non il regime. E se l’accordo russo-americano ha comunque aperto la strada a Ginevra 2, la conferenza di pace sulla Siria, segnali positivi giungono adesso anche dall’opposizione. Il capo della Coalizione Nazionale Siriana Ahmad Jarba si è detto per la prima volta pronto a sedersi al tavolo del negoziato. In Siria intanto si continua a combattere nei dintorni di Damasco e ieri un razzo ha colpito l’ambasciata russa nella capitale, senza provocare vittime. Gli scontri scuotono ancora il nord al confine tra la regione di Lattakia e l’area settentrionale del paese controllata dai ribelli.







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