Messa del Papa a Cagliari: impariamo da Maria che Dio non ci abbandona mai, difendiamoci
da chi promette illusioni
La visita di Papa Francesco a Cagliari è cominciata, ieri, con l’appuntamento forse
più atteso dai sardi, quello con il mondo del lavoro, con le sue difficoltà e le sue
speranze. Ma l’incontro centrale con almeno 100mila fedeli venuti da tutta l’isola
si è svolto al Santuario di Nostra Signora di Bonaria, la patrona della Sardegna,
raccolti per la celebrazione eucaristica. Il Papa è arrivato con la jeep bianca scortato
lungo tutto il percorso da una folla entusiasta. Sul sagrato la gratitudine delle
autorità civili locali, del presidente della Regione, Ugo Cappellacci e del sindaco,
Massimo Zedda. All’interno della Basilica il saluto a un centinaio di malati. Quindi
la Messa: “Maria - ha detto il Papa, nell'omelia - ci insegna che Dio non ci abbandona,
può fare cose grandi anche con la nostra debolezza”. Da Cagliari, il servizio della
nostra inviata Adriana Masotti:
Le decine e
decine di migliaia di fedeli che riempiono il Piazzale antistante il Santuario di
Nostra Signora di Bonaria accolgono con calore Papa Francesco. L’altare è allestito
sul sagrato e da lì lo sguardo arriva fino al mare. Ma Francesco nella sua omelia
fa riferimento ad un altro sguardo, quello di Maria. Le sue prime parole sono in sardo:
“Sa paghe ‘e Nostru Segnore siat sempre chin bois”, la pace del nostro Signore
sia sempre con voi. Tre sono i motivi che l’hanno portato qui, spiega Papa Francesco,
il primo è “condividere con voi gioie e speranze, fatiche e impegni, ideali e aspirazioni
della vostra isola e per confermarvi nella fede”. Di fronte alle difficoltà che non
mancano alla terra sarda raccomanda:
“E’ necessaria la collaborazione leale
di tutti, con l’impegno dei responsabili delle istituzioni, anche la Chiesa, per assicurare
alle persone e alle famiglie i diritti fondamentali, e far crescere una società più
fraterna e solidale”.
“Mettermi con voi ai piedi della Madonna che ci
dona il suo Figlio”, ha detto, è la seconda ragione della mia presenza. Oggi noi tutti,
dice il Papa, “vogliamo ringraziare Maria che ci è sempre vicina”. Nella prima Lettura
proposta della Liturgia, Maria appare in preghiera nel Cenacolo:
“Maria
prega, prega insieme alla comunità dei discepoli, e ci insegna ad avere piena fiducia
in Dio, nella sua misericordia. Questa è la potenza della preghiera! Non stanchiamoci
di bussare alla porta di Dio!".
Maria ci insegna, continua, che Dio non
ci abbandona, può fare cose grandi "anche con la nostra debolezza”. Infine il terzo
pensiero: “Oggi sono venuto in mezzo a voi, afferma il Papa, anzi siamo venuti tutti
insieme per incontrare lo sguardo di Maria”:
“Abbiamo bisogno del suo sguardo
di tenerezza, del suo sguardo materno che ci conosce meglio che chiunque altro, del
suo sguardo pieno di compassione e di cura. Maria, oggi vogliamo dirti: Madre, donaci
il tuo sguardo! Il tuo sguardo ci porta a Dio, il tuo sguardo è un dono del Padre
buono, che ci attende ad ogni svolta del nostro cammino, è un dono di Gesù Cristo
in croce, che carica su di sé le nostre sofferenze, le nostre fatiche, il nostro peccato”.
Maria
ci invita ad essere fratelli, dice poi Papa Francesco, perché nel nostro cammino non
siamo soli, siamo un popolo. “Guardiamoci in modo più fraterno!”. Impariamo da Lei
a guardare coloro che hanno più bisogno e che istintivamente consideriamo di meno.
E, continua: “Non permettiamo che qualcosa o qualcuno si frapponga tra noi e lo sguardo
della Madonna”:
“Il nostro cuore di figli sappia difenderlo da tanti parolai
che promettono illusioni; da coloro che hanno uno sguardo avido di vita facile, di
promesse che non si possono compiere. Non ci rubino lo sguardo di Maria, che è pieno
di tenerezza, che ci dà forza, che ci rende solidali tra noi”.
Al termine
della Messa, davanti alla statua della Madonna, posta accanto all’altare, il Papa
pronuncia l’atto di consacrazione di ciascuno alla Nostra Signora di Bonaria a cui
affida tutti:
“Ti prego per ogni famiglia di questa città e di questa regione
(…) per i giovani, gli anziani e per gli ammalati; per quelli che sono soli e per
quelli che sono in carcere; per quelli che hanno fame e per coloro che non hanno lavoro;
per quelli che hanno perso la speranza e per coloro che non hanno fede. Ti supplico
anche per i governanti e per gli educatori”.
E ha concluso, “Madre dolcissima,
mostraci Gesù e insegnaci a fare sempre e solo quello che Lui ci dirà”. Prima della
recita dell’Angelus, Papa Francesco ringrazia quanti, a vario titolo, hanno collaborato
per organizzare la sua visita. Il suo pensiero va a tutti i numerosi santuari mariani
della Sardegna:
“La vostra terra ha un legame forte con Maria, un legame
che esprimete nella vostra devozione e nella vostra cultura. Siate sempre veri figli
di Maria e della Chiesa, e dimostratelo con la vostra vita”.