Germania al voto: Angela Merkel verso un terzo mandato
Urne aperte in Germania per le elezioni politiche: la cancelliera Angela Merkel è
data favorita dai sondaggi, secondo cui dovrebbe agevolmente conquistare un terzo
mandato alla testa del governo. Il suo partito, la Cdu, insieme all’omologo bavarese
Csu, è dato al 39% dei consensi, con circa 13 punti di vantaggio sui socialdemocratici
della Spd. Non è affatto certa, però la formazione di un governo di centro-destra,
visto che i liberali potrebbero non superare la soglia di sbarramento necessaria ad
entrare nel Parlamento federale. Da parte sua il candidato socialdemocratico Peer
Steinbrueck – che puntava ad una coabitazione di governo con il partito dei Verdi
– ha già escluso di estendere una possibile alleanza all’altro partito di sinistra,
Die Linke: per formare il governo potrebbe essere necessaria dunque una ‘grande coalizione’
tra il partito di Angela Merkel e la stessa Spd. Il voto tedesco viene guardato con
attenzione anche dall’Europa, perché i risultati potrebbero avere un peso sulle politiche
economiche dell’Intera Ue. Nel suo ultimo comizio, Angela Merkel ha ribadito che la
forza della Germania dipende da quella dell’Ue, ma ha nuovamente escluso il via libera
ai cosiddetti eurobond: “la condivisione dei debiti è la strada sbagliata”, ha detto.
Fuori dai confini tedeschi, infine, si guarda anche alla performance del nuovo partito
Afd, diventato noto per le sue posizioni anti-euro.
Sul voto, al quale anche
tutta l’Europa guarda con attenzione. Giancarlo La Vella ne ha parlato con
Federiga Bindi, docente di diritto internazionale e comunitario:
R. - La Germania
sta dettando tempi e modi della ripresa economica, ma finché non ci saranno le elezioni
e non ci sarà conferma di chi vince – se sarà possibile fare una coalizione di maggioranza
o meno – non si saprà chi la Merkel vorrà come suo rappresentante nelle istituzioni
europee. Adesso lei è sotto il giudizio del suo Paese, quindi deve fare politiche
– specie in materia monetaria ed economica – che piacciono al suo elettorato. Dopodiché
si spera che pensi al futuro del continente e al bene comune, perché questo rigore
in cui stiamo vivendo chiaramente ci sta ammazzando tutti.
D. – Come i tedeschi
stanno guardando alle politiche della Merkel?
R. – Mi pare di capire che i
tedeschi sostengano la Merkel. Fondamentalmente loro non si fidano del Sud d’Europa,
quindi la seguono nel momento in cui dice: “Vogliamo una politica di rigore che sia
quella che decidiamo noi”. Bisogna vedere se, una volta che la Merkel si sia assicurata
la sua audience domestica e abbia vinto le elezioni, si renda poi conto che a lungo
andare la politica di rigore - restringendo le transazioni, restringendo l’area di
benessere europeo – alla fine si ritorce anche sulla Germania stessa.