Francesco a Cagliari: "L'idolo denaro ci ruba la dignità. Gesù dacci lavoro!"
"Sono venuto a
dirvi coraggio!. Ma sono cosciente che devo fare di tutto, perché questa parola 'coraggio'
non sia una bella parola di passaggio! Non sia soltanto un sorriso di un impiegato
della Chiesa!” Così, abbandonando il testo scritto preparato e usando parole che
"vengono dal cuore", Papa Francesco si è rivolto a circa ventimila persone in Largo
Carlo Felice, a Cagliari, durante l'incontro con il mondo del lavoro, prima tappa
del suo viaggio in Sardegna. In un discorso indirizzato in particolare a "tanti
giovani disoccupati, alle persone in cassa-integrazione o precarie, agli imprenditori
e commercianti che fanno fatica ad andare avanti" il Papa ha ricordato che quella
della crisi è una realtà che conosce bene per l’esperienza avuta dalla sua famiglia
in Argentina. "Quando il Papa ha equiparato la nostra situazione a quella argentina
della sua gioventù - racconta un lavoratore precario presente all'incontro - ho sentito
una forte vicinanza interiore con lui. E quando si è scagliato contro la finanza e
il dio denaro ho provato un moto di amore verso quest'uomo. E lo dico da persona che
non è molto vicina alla Chiesa". "Lavoro vuol dire dignità - ha continuato il Papa
- vuol dire portare il pane a casa, lavoro vuol dire amare! Per difendere questo sistema
economico idolatrico si instaura la 'cultura dello scarto': si scartano i nonni e
si scartano i giovani". "Quello del Papa - commenta Gianni Bottalico, presidente
nazionale delle Acli - è stato un discorso molto forte, di grande critica
al cuore del capitalismo finanziario, per ribadire che i diritti dei deboli non devono
essere diritti deboli". "Francesco - ricorda il presidente delle Acli - invita
così noi cristiani a recuperare la dimensione della dottrina sociale della Chiesa.
Dobbiamo cogliere l'opportunità di questa crisi per rimettere al centro una cultura
della dignità del lavoro". "Ci stiamo ammazzando per dei pezzi di carta", commenta
un altro lavoratore in piazza, dopo aver ascoltato l'appello del Papa. "Come dice
lui, dobbiamo prenderci per mano e aiutarci invece di inseguire la ricchezza". (A
cura di Fabio Colagrande, Federico Piana e Antonella Palermo, inviata della Rv a Cagliari)