Il card. Coccopalmerio: rendere ragione dei valori della famiglia ai non credenti
“Siamo in una fase in cui è necessario saper portare i contenuti della famiglia ai
credenti e non credenti”. Così, in sintesi, il cardinale Francesco Coccopalmerio,
presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, in Sala Stampa Vaticana
parlando del Convegno Internazionale “I Diritti della Famiglia e le sfide del mondo
contemporaneo”. All’incontro con i giornalisti era presente anche mons. Vincenzo Paglia,
presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il quale ha ribadito la necessità
di difendere la famiglia "dagli attacchi violentissimi a cui è sottoposta". Il convegno
è stato organizzato dal dicastero della Famiglia, assieme all’Associazione dei Giuristi
Cattolici Italiani. Massimiliano Menichetti:
Tre giorni
di incontri, nel XXX anniversario della “Carta dei Diritti della Famiglia”, per fare
il punto della situazione, rilanciare il documento che nel 1983 concepì, affianco
alla dottrina, un impianto organico dei diritti della famiglia vista come soggetto
giuridico autonomo. Circa 200 i giuristi, provenienti di vari Paesi del mondo, stanno
riflettendo sui cambiamenti, le tante difficoltà, aggressioni e destrutturazioni a
cui la famiglia è sottoposta, ma anche sul ruolo centrale e imprescindibile che essa
ha. A sottolineare i cambiamenti di contesto, dalla redazione del documento, il cardinale
Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi:
“Una
volta il messaggio della dottrina cristiana lo si riteneva vero, ma difficile da accettarsi
dal punto di vista pratico; oggi lo si ritiene non vero! Quindi siamo in una fase,
in una cultura di confusione teoretica. Che cos’è il matrimonio? Che cos’è la famiglia?
Che cos’è la filiazione? Una volta tutto questo era un edificio, composto di tante
pietre. La cultura odierna ha fatto sì che siano pietre scomposte”.
Poi
il porporato ha focalizzato la sfida attuale:
“Non dobbiamo presupporre
la fede e abbiamo davanti il legislatore, non confessionale. Allora a questi interlocutori
noi dobbiamo proporre la fede cristiana nel matrimonio e nella famiglia, ma soprattutto
dobbiamo proporre loro, dialogando con loro, i valori antropologici che sono contenuti
nella dottrina cristiana”.
Mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio
Consiglio per la Famiglia, citando più volte la Carta del 1983 ne ha ribadito l’originalità
e l’attualità:
“Che la famiglia abbia diritto ad evitare l’invasione drammatica
per esempio dei social network nei confronti dei bambini, era un diritto che 30 anni
fa c’era scritto. Poi un’adeguata politica familiare nell’ambito giuridico, economico,
sociale e fiscale; l’aiuto quando c’è la disoccupazione, quando ci sono gli incidenti,
la malattia, l’invalidità; il diritto delle famiglie dei migranti ad avere le stesse
protezioni e gli stessi diritti di tutte le famiglie del mondo!”.
Auspicata
anche la nascita di una Carta internazionale dei diritti della famiglia, come nel
desiderio di Giovani Paolo II. “La famiglia è una realtà in più del 95 % dei popoli
- ha detto mons. Paglia – ma di questo non se ne parla mai”:
“Eppure sono
quelle che tengono in vita, spesso, nei momenti di crisi, anche i nostri Paesi”.
E’
necessario abbattere l’egoismo ha aggiunto mons. Paglia a tutto vantaggio di un “Noi”
capace di costruire:
“C’è bisogno, a mio avviso, di ridare forza a quel
'noi' che nella famiglia trova il suo primo coagulo. Se questo si allenta e cresce
solamente l’individuo, si riverbera su tutta la scala della società. Allora si vede
che nelle città si sgretola il senso comune; all’interno delle nazioni, i gruppi più
ricchi pretendono un distacco dalle regioni più deboli; a livello continentale, se
c’è un problema in un Paese, gli altri culturalmente si ritengono giustificati per
la distanza; L’Europa che si distacca dall’Africa non solo non è un problema, ma viene
addirittura sollecitato. E così via”.
Serve maggiore audacia ha ribadito
il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che citando Benedetto XVI
ha sottolineato come la famiglia sia un “patrimonio dell’umanità” che deve essere
riportata anche nel cuore della riflessione giuridica; così come indicato da Papa
Francesco che “fa della famiglia uno dei cardini della sua missione apostolica”.