Mali: dai gruppi armati del nord una dichiarazione per la pace
Dopo due giorni di colloqui a Bamako, i principali gruppi armati del nord hanno firmato
una dichiarazione congiunta che lascia ben sperare per la risoluzione definitiva della
crisi nella regione dell’Azawad, aperta nel gennaio 2012. L’intesa inedita è stata
raggiunta dal Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla), dall’Alto consiglio
dell’Unità dell’Azawad (Hcua), dal Coordinamento dei movimenti e fronti patriottici
di resistenza (Cmfpr) e dal Movimento arabo dell’Azawad (Maa). I diversi gruppi hanno
riaffermato il proprio “attaccamento al principio di intangibilità dei confini contenuto
nell’atto costitutivo dell’Unione Africana” e si sono detti “ansiosi di preservare
l’unità nazionale e l’integrità territoriale della Repubblica del Mali”. Inoltre hanno
sottolineato la propria determinazione “ad assicurare uno sviluppo socioeconomico
equo ed equilibrato di tutte le regioni del Paese nel rispetto della diversità delle
comunità” e “la volontà di mettere in comune i nostri sforzi per la risoluzione definitiva
della crisi del Nord”. La dichiarazione firmata nella capitale maliana - riporta l'agenzia
Misna - annuncia anche la creazione di un ‘gruppo di contatto e di monitoraggio’ dei
colloqui del quale fanno parte i rappresentanti di ogni formazione armata. Nelle prossime
settimane si terrà una serie di incontri tra le varie componenti del gruppo per delineare
una posizione comune da portare avanti nelle trattative con il governo, in vista della
firma di un accordo definitivo dopo quello preliminare siglato lo scorso 18 giugno
a Ouagadougou. Per il ministro della Riconciliazione Cheick Oumar Diarra “questa dichiarazione
rappresenta un primo passo importante verso l’uscita di crisi”. Il governo insediatosi
la scorsa settimana ha annunciato la riorganizzazione della Commissione dialogo e
riconciliazione – che diventa Commissione dialogo, verità e riconciliazione – creata
lo scorso marzo. Ma alti responsabili dell’Mnla e dell’Maa non riconoscono l’accordo
tra i gruppi armati firmato a Bamako, sottolineando che i rappresentanti inviati nella
capitale “non hanno ricevuto alcun mandato per firmare qualsiasi documento” ha detto
Attaye Ag Mohamed, responsabile della comunicazione della presidenza dell’Mnla, la
ribellione tuareg. Eletto il mese scorso il neo presidente Ibrahim Boubacar Keïta
ha fatto della pace e della riconciliazione nazionale le priorità del suo mandato:
una sfida in parte affidata al nuovo ministero per lo Sviluppo del Nord appositamente
creato. Ma lo stesso Keïta ha ribadito che “non ci sarà alcuna indipendenza, né autonomia
né federalismo per la regione”, tre punti non negoziabili. (R.P.)