Vietnam: il vescovo di Vinh, preoccupato dagli attacchi del regime, chiede sostegno
internazionale
"Siamo molti preoccupati per la situazione della diocesi di Vinh. Non possiamo dire
per quanto ancora gli attacchi, le menzogne, le calunnie andranno avanti. È una situazione
pericolosa e preoccupante per i cristiani". È quanto afferma all'agenzia AsiaNews
mons. Paul Nguyen Thai Hop, vescovo di Vinh, diocesi nel nord del Paese al centro
nelle ultime settimane di una violenta aggressione - non solo verbale - da parte dei
media e delle autorità vietnamite. I vertici cattolici non nascondono il rischio di
nuove rappresaglie; i fedeli si stringono attorno al prelato e partecipano in massa
alle funzioni religiose, sottolineando il valore di unità che caratterizza e contraddistingue
la Chiesa locale. "Noi vogliamo la pace, la libertà e la dignità dei diritti dell'uomo"
spiega mons. Paul ad AsiaNews, ma "sfortunatamente tutto questo non dipende dalla
nostra volontà". Il 16 settembre scorso vescovi, sacerdoti e migliaia di fedeli vietnamiti
fra bandiere vaticane e preghiere hanno celebrato una messa "per la pace e la giustizia",
in risposta alle calunnie di tv e giornali governativi che promuovono da giorni una
campagna diffamatoria verso la diocesi di Vinh. La funzione si è tenuta al santuario
di Sant'Antonio, centro di pellegrinaggi della diocesi di Vinh poco lontano dal luogo
in cui è avvenuta la violenta repressione della polizia il 4 settembre scorso. Al
centro della controversia fra Stato e cattolici, la vicenda legata alla parrocchia
di My Yen che chiede la liberazione di due fedeli in carcere dal giugno scorso senza
un capo di accusa. Il sostegno dei vertici cattolici ha scatenato la reazione delle
autorità locali e centrali, che hanno minacciato di intervenire con durezza per sedare
le proteste o le manifestazioni di dissenso. "Pare che la salute dei due fedeli arrestati
sia buona" conferma mons. Paul ad AsiaNews, ma "in un regime totalitario non si può
sapere nulla sulla loro liberazione". Solo il governo, aggiunge il prelato, "sa quando
saranno rilasciati, ma non dobbiamo smettere di chiedere la loro liberazione". La
diocesi di Vinh, continua il vescovo, è "una diocesi povera a livello economico ma
ricca in tradizione cristiana e cultura. Per vivere abbiamo bisogno di pace e di libertà
- aggiunge - soprattutto per poter dar fondo al compito di evangelizzare". Per questo
"abbiamo bisogno del sostegno e della solidarietà internazionale, perché il governo
metta fine alla repressione, all'attacco, alla menzogna e alla calunnia". Dobbiamo
pretendere dalle autorità, conclude mons. Paul, "il rispetto dei diritti umani e di
tutte le convenzioni internazionali che ha sottoscritto. E chiediamo inoltre la liberazione
dei due parrocchiani e risarcimenti alle vittime delle violenze a My Yen". (R.P.)