2013-09-18 12:41:08

Il Papa all'udienza generale: la Chiesa è una mamma misericordiosa che non chiude mai le porte


Come mercoledì scorso, anche nella catechesi dell’udienza generale di ieri il Papa è tornato sull’immagine della Chiesa come madre “che sa essere sempre paziente, misericordiosa, comprensiva, e che sa metterci nelle mani di Dio”. Il servizio di Giada Aquilino:RealAudioMP3

La Chiesa, “buona mamma” che insegna ai propri figli “la strada giusta” nella vita, li accompagna anche quando sbagliano, cerca “di raddrizzare” il loro cammino, li mette “nelle mani del Signore, con la preghiera”. E tutto ciò le viene dal cuore. È una riflessione sulla “nostra madre Chiesa” - e sul volto che essa “dovrebbe avere” - quella che il Papa ha proseguito oggi in Piazza San Pietro:

“La Chiesa è così, è una mamma misericordiosa, che capisce, che cerca sempre di aiutare, di incoraggiare anche di fronte ai suoi figli che hanno sbagliato e che sbagliano, non chiude mai le porte della Casa; non giudica, ma offre il perdono di Dio, offre il suo amore che invita a riprendere il cammino anche a quei suoi figli che sono caduti in un baratro profondo, la mamma non ha paura di entrare nella loro notte per dare speranza; la Chiesa non ha paura di entrare nella nostra notte, quando siamo nel buio dell’anima, della coscienza, per darci speranza! Perché la Chiesa è madre!".

D’altra parte può succedere che un figlio, diventando adulto, camminando “con le proprie gambe”, sbandi “un poco nella vita” o prenda “strade che portano verso un burrone", quindi esca “di strada”. “La mamma - ha detto Papa Francesco - sempre, in ogni situazione, ha la pazienza di continuare ad accompagnare i figli. Ciò che la spinge – ha proseguito - è la forza dell’amore; una mamma sa seguire con discrezione, con tenerezza il cammino dei figli e anche quando sbagliano trova sempre il modo per comprendere, per essere vicina, per aiutare”.

“Noi - nella mia terra - diciamo che una mamma sa ‘dar la cara’. Cosa vuol dire, quello? Vuol dire che una mamma sa ‘metterci la faccia’ per i propri figli, cioè è spinta a difenderli, sempre. Penso alle mamme che soffrono per i figli in carcere o in situazioni difficili: non si domandano se siano colpevoli o no, continuano ad amarli e spesso subiscono umiliazioni, ma non hanno paura, non smettono di donarsi. Le mamme sanno metterci la faccia, per i figli”.

Perché li hanno accompagnati dal primo momento, insegnando loro a “camminare nella vita”, facendolo “con tenerezza, con affetto, con amore, sempre”. Sanno cosa sia “importante perché un figlio cammini bene nella vita”. E, ha aggiunto il Santo Padre, non l’hanno certo imparato dai libri: “L’università delle mamme - ha ricordato - è il proprio cuore: lì imparano come portare avanti i figli. E questo è bello!”.

E così è la Chiesa, che - ha proseguito - “orienta la nostra vita, ci dà degli insegnamenti per camminare bene”. Pensando ai dieci Comandamenti, Papa Francesco ha spiegato come ci indichino “una strada da percorrere per maturare, per avere dei punti fermi nel nostro modo di comportarci”. Essi non sono “un insieme di no” ma sono “frutto della tenerezza, dell’amore stesso di Dio che ce li ha donati”. L’invito è quindi a leggerli - “forse li avete un po’ dimenticati”, ha detto il Pontefice - e a pensarli “in positivo”, perché riguardano il nostro modo di comportarci verso Dio, verso noi stessi e verso gli altri:

“Ci invitano a non farci idoli materiali che poi ci rendono schiavi, a ricordarci di Dio, ad avere rispetto per i genitori, ad essere onesti, a rispettare l’altro… Provate a vederli così e a considerarli come se fossero le parole, gli insegnamenti che dà la mamma per andare bene nella vita. Una mamma non insegna mai ciò che è male, vuole solo il bene dei figli, e così fa la Chiesa”.

E come una mamma, senza calcolare, sa anche “chiedere, bussare ad ogni porta per i propri figli,”, “anche e soprattutto alla porta del cuore di Dio”, pregando per loro, “specialmente per quelli più deboli, per quelli che hanno più bisogno, per quelli che nella vita hanno preso vie pericolose o sbagliate”, allo stesso modo fa la Chiesa, che “mette nelle mani del Signore, con la preghiera, tutte le situazioni dei suoi figli”. Il Papa - facendo cenno alla propria recente visita nella chiesa di sant’Agostino a Roma e ricordando le preghiere di santa Monica per la conversione del figlio - ha invitato a confidare “nella forza della preghiera” della Chiesa: “il Signore non rimane insensibile”, ha assicurato, “sa sempre stupirci quando non ce l’aspettiamo”:

“Penso a voi, care mamme: quanto pregate per i vostri figli, senza stancarvi! Continuate a pregare, ad affidare i vostri figli a Dio; Lui ha un cuore grande! Bussate alla porta del cuore di Dio con la preghiera per i figli”.

Al termine della catechesi, il Pontefice ha voluto tra l’altro salutare la Delegazione interministeriale governativa per gli Affari Religiosi della Repubblica Socialista del Vietnam, oggi presente in Piazza San Pietro.

Ultimo aggiornamento: 19 settembre







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