Don Paolo Tammi, parroco della chiesa di San Pio X, Roma La sensazione
immediata che si ha appena s'incontra Papa Francesco - mi riferisco all’incontro che
abbiamo avuto con lui noi preti di Roma - è che è una persona che conosce molto bene
e molto profondamente le situazioni umane, in particolare la situazione umana dei
sacerdoti. È una persona che con parole semplici e umili, sa restituire consigli,
incoraggiamenti; sa parlare – oso dirlo senza presunzione – come parlerei io, come
parlano tanti parroci! E' davvero come uno di noi. E' inoltre molto evidente e molto
chiaro che la figura del prete che predilige è quella del sacerdote che sta in mezzo
alla gente. Il Papa desidera questo ed è anche uno che viene da questo. Il sacerdote
deve essere profondamente accogliente e sull’accoglienza si misura tantissimo anche
il suo “successo” pastorale. Per quanto riguarda il caso dei divorziati risposati,
a cui, com'é nto non è permesso di accedere al sacramento dell'Eucaristia, il Papa
è stato molto realista ed anche qui si vede il suo afflato pastorale. Ha detto “Io
non so”, ed un Papa che dice di non sapere è un Papa che riesce ad essere subito simpatico,
non ti dà una verità già pronta e per questo dice “non so come risolvere il problema,
però lo risolveremo insieme”. Ci ha anche anticipato che nel prossimo Sinodo lui affronterà
questo problema. Ha ricordato anche che Papa Benedetto era molto preoccupato su questo
tema, di cui vedremo la risoluzione o comunque un tentativo di risoluzione". (Intervista
a cura di Fabio Colagrande)