2013-09-17 14:42:41

Mons. Mamberti all’Aiea: è tempo di disarmo nucleare, preoccupazione per la situazione in Medio Oriente


Porre fine alla proliferazione nucleare: è l’appello lanciato alla Conferenza generale dell’Aiea, a Vienna, da mons. Dominique Mamberti, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati. Ricordando il 50.mo della Pacem in Terris di Giovanni XXIII, il presule ha sottolineato che è tempo di “dirottare il materiale nucleare dagli scopi militari alle attività pacifiche”. Mons. Mamberti ha espresso inoltre preoccupazione per la situazione in Medio Oriente ed ha incoraggiato i negoziati sul programma nucleare dell’Iran. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

E’ tempo di “porre fine alla produzione di armi nucleari” e “dirottare il materiale nucleare dagli scopi militari alle attività pacifiche”. E’ quanto sottolineato dall’arcivescovo Dominique Mamberti alla 57.ma Conferenza generale dell’Aiea, alla quale ha portato i saluti di Papa Francesco. Il presule ha affermato che “la sicurezza globale non deve affidarsi alle armi nucleari” ed ha ribadito che “abbiamo bisogno di un’adesione universale e incondizionata e dell’attuazione del Trattato di non proliferazione”. Per mons. Mamberti, la comunità internazionale deve “dare nuovo vigore al processo di disarmo nucleare, compreso un progresso autentico nello smantellamento delle armi nucleari”. Ed ha ribadito che disarmo e non proliferazione “sono fondamentali anche dal punto di vista umanitario”.

Mons. Mamberti ha quindi espresso “la profonda preoccupazione della Santa Sede per i recenti tragici sviluppi in Medio Oriente”. Al tempo stesso, ha detto, “ribadisce il suo forte sostegno agli sforzi per istituire una zona mediorientale libera da armi nucleari” e “da tutte le armi di distruzione di massa”. Le “zone libere da armi nucleari – ha constatato – sono l’esempio migliore di fiducia e di sicurezza e l’affermazione che la pace e la sicurezza sono possibili senza il possesso di armi nucleari”. Mons. Mamberti si è, infine, soffermato sugli “sviluppi” nei “negoziati sul programma nucleare dell’Iran”. La Santa Sede, ha detto, “è fermamente convinta che le difficoltà attuali possono e devono essere superate attraverso i canali diplomatici, facendo uso di tutti i mezzi a disposizione della diplomazia”, superando gli ostacoli che “impediscono la fiducia reciproca”. Nel suo discorso, l’arcivescovo Mamberti non ha poi mancato di soffermarsi sull’energia nucleare che, ha detto, deve essere “usata in modo non soltanto pacifico, ma anche sicuro”.







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