2013-09-17 11:26:29

Consiglieri giuridici dei vescovi europei: confronto su diritti umani e libertà religiosa


A Strasburgo, dove ha sede il Consiglio d’Europa che si occupa, assieme alla Corte, della difesa dei diritti dell’uomo, “si è voluto approfondire, con gli esperti di giurisprudenza delle Conferenze episcopali, quali sono i fondamenti dei diritti dell’uomo”. “Ricordando che essi sono fondati sulla dignità della persona, si comprende anche la responsabilità di ognuno nel difendere i diritti e la dignità di tutti e di ciascuno”. È quanto emerge dal primo incontro dei consiglieri giuridici delle Conferenze episcopali, promosso dal Ccee e svoltosi nella città alsaziana dal 12 al 14 settembre. “Il lavoro del Consiglio d’Europa, in particolare nel campo giuridico, è stato - secondo una nota Ccee - al centro dell’incontro dei consiglieri giuridici”, i quali si erano dati appuntamento “per approfondire la loro conoscenza delle istituzioni europee, discutere e condividere insieme ad alcuni funzionari di Strasburgo la comune preoccupazione per il vero bene, spirituale, politico e sociale delle persone del continente”. Oltre trenta i delegati presenti, rappresentanti 22 Conferenze episcopali. La tre-giorni è stata realizzata anche grazie alla collaborazione della Missione permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa, così da “permettere una maggiore conoscenza di questa istituzione e di altre, quale la Corte dei diritti dell’uomo, ad essa connessa”. A Strasburgo si è dunque registrato uno scambio di conoscenze e di esperienze che ha visto fra l’altro il contributo di rappresentanti della Comece, delle Missioni permanenti della Santa Sede presso il CdE e le Nazioni Unite, nonché del referente nazionale della Santa Sede per i crimini di guerra dettati dall’odio presso l’Osce. I partecipanti hanno incontrato l’arcivescovo locale, mons. Jean-Pierre Grallet, il responsabile della Direzione generale CdE per i diritti umani, Jan Kleijssen, giuristi delle ambasciate di alcuni Paesi membri CdE. Non di meno, nell’anno in cui si sono svolte in varie parti d’Europa celebrazioni per ricordare i 1700 anni dell’Editto di Milano, “un posto speciale nella riflessione di Strasburgo è stato dato anche al tema della libertà religiosa nelle sue varie sfaccettature: obiezione di coscienza, libertà di espressione, libertà all’educazione confessionale”. I partecipanti “hanno invitato il Consiglio d’Europa a farsi sempre più promotore della tutela della libertà religiosa”. Dal canto suo, la Chiesa ha ricordato di “essere sempre interessata a dialogare e collaborare quando si tratta della difesa dei diritti umani portando il suo contributo specifico, anche se alle volte deve andare contro corrente". (R.P.)







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