Consiglieri giuridici dei vescovi europei: confronto su diritti umani e libertà religiosa
A Strasburgo, dove ha sede il Consiglio d’Europa che si occupa, assieme alla Corte,
della difesa dei diritti dell’uomo, “si è voluto approfondire, con gli esperti di
giurisprudenza delle Conferenze episcopali, quali sono i fondamenti dei diritti dell’uomo”.
“Ricordando che essi sono fondati sulla dignità della persona, si comprende anche
la responsabilità di ognuno nel difendere i diritti e la dignità di tutti e di ciascuno”.
È quanto emerge dal primo incontro dei consiglieri giuridici delle Conferenze episcopali,
promosso dal Ccee e svoltosi nella città alsaziana dal 12 al 14 settembre. “Il lavoro
del Consiglio d’Europa, in particolare nel campo giuridico, è stato - secondo una
nota Ccee - al centro dell’incontro dei consiglieri giuridici”, i quali si erano dati
appuntamento “per approfondire la loro conoscenza delle istituzioni europee, discutere
e condividere insieme ad alcuni funzionari di Strasburgo la comune preoccupazione
per il vero bene, spirituale, politico e sociale delle persone del continente”. Oltre
trenta i delegati presenti, rappresentanti 22 Conferenze episcopali. La tre-giorni
è stata realizzata anche grazie alla collaborazione della Missione permanente della
Santa Sede presso il Consiglio d’Europa, così da “permettere una maggiore conoscenza
di questa istituzione e di altre, quale la Corte dei diritti dell’uomo, ad essa connessa”.
A Strasburgo si è dunque registrato uno scambio di conoscenze e di esperienze che
ha visto fra l’altro il contributo di rappresentanti della Comece, delle Missioni
permanenti della Santa Sede presso il CdE e le Nazioni Unite, nonché del referente
nazionale della Santa Sede per i crimini di guerra dettati dall’odio presso l’Osce.
I partecipanti hanno incontrato l’arcivescovo locale, mons. Jean-Pierre Grallet, il
responsabile della Direzione generale CdE per i diritti umani, Jan Kleijssen, giuristi
delle ambasciate di alcuni Paesi membri CdE. Non di meno, nell’anno in cui si sono
svolte in varie parti d’Europa celebrazioni per ricordare i 1700 anni dell’Editto
di Milano, “un posto speciale nella riflessione di Strasburgo è stato dato anche al
tema della libertà religiosa nelle sue varie sfaccettature: obiezione di coscienza,
libertà di espressione, libertà all’educazione confessionale”. I partecipanti “hanno
invitato il Consiglio d’Europa a farsi sempre più promotore della tutela della libertà
religiosa”. Dal canto suo, la Chiesa ha ricordato di “essere sempre interessata a
dialogare e collaborare quando si tratta della difesa dei diritti umani portando il
suo contributo specifico, anche se alle volte deve andare contro corrente". (R.P.)